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Archive for the ‘Economia’ Category

di Paolo Manzelli

Director of LRE/EGO-CreaNet – University of Florence

L'illusione del Tempo
La Bio-Economia tratta della produzione di risorse biologiche rinnovabili e della conversione di queste in alimenti, bio-prodotti e bio-energia.
Questi e quelle dovremo imparare dall’osservazione attenta dei principi di economia circolare intrinseci al sistema biologico della nostra stessa vita.
Il ciclo vita/morte avviene giornalmente: la morte finale è solo il limite del ciclo di vita probabilisticamente programmato per ciascun  essere vivente.
In un essere umano adulto ogni giorno muoiono e vengono sostituite dai 50 ai 100 miliardi di cellule. Entro un anno la massa delle cellule ricambiate è all’incirca uguale alla massa del corpo stesso. In ogni specie vivente,  ogni tipologia cellulare ha un proprio programma di  vita: ad esempio,  le cellule della pelle vivono in media 20 giorni, quelle dell’intestino 7 giorni, i globuli rossi hanno la capacità di sopravvivenza di 4 mesi (120 giorni), quelli bianchi, 2 giorni mentre  le cellule  del fegato (epatociti) hanno una rapida capacità di rigenerazione e i neuroni che sono le cellule cerebrali si mantengono in vita per una maggior durata. Ogni giorno si ha quindi una circolarità  “vita/morte cellulare” perpetua fino al limite finale del ciclo di vita dell’ organismo .
La morte delle cellule può avvenire per un danno casuale al tessuto cellulare, in tal caso si parla di “NECROSI” La necrosi (in greco Νεκρός, cioè morto) .
Ma normalmente la morte e la sostituzione delle cellule di un sistema vivente viene programmata.  In tal caso il programma di sostituzione non patologico è indicato come “APOPTOSI” dal greco, apo= oltre e ptosis= cadere, similmente a ciò che avviene nel programma di  caduta delle foglie dagli alberi o dei petali dai fiori , dove il ciclo vita/morte cellulare e’ parte integrante e necessaria del ciclo cellulare di tutti gli organismi viventi.
Il programma temporale della apoptosi avviene secondo schemi di progettazione e controllo prestabiliti . La comprensione di come si espliciti il programma di rigenerazione cellulare non è ancora noto, ma certamente viene regolato a livello genetico da azioni di reciprocità rigenerativa tra i Telomeri del  DNA nucleare delle cellule  e del  DNA Mitocontriale degli organelli che presiedono al metabolismo cellulare. I Telomeri infatti sono piccole porzioni di Dna che si trovano alla fine di ogni cromosoma e che segnano e comunicano  il numero di aperture/chiusure dei rispettivi DNAn/DNAm.
Per le cellule del sangue, che sono prive di DNA, alla esecuzione del  programma di apoptosi  sono incaricate le cellule Natural Killer,  quali sono linfociti che controllano lo stato di salute delle cellule nei diversi tessuti. Nel caso in cui la cellula incontrata da una Natural Killer presenti uno stato anomalo (es. l’infezione di un virus o la trasformazione in cellula tumorale) il linfocita rilascia una serie di fattori-segnale  inducendo l’apoptosi nella cellula sottoposta a controllo.
La futura Bio-economia  dovrà certamente prendere come modello “Non Lineare” la circolarità dei sistema di rigenerazione della vita, che inizia ancor prima della nostra stessa nascita,  così da impostate un nuovo sistema di produzione e di sviluppo eco-economico e sociale che ha come obiettivo la sostenibilità stessa della vita sul nostro pianeta. Vedi : https://dabpensiero.wordpress.com/category/piante/

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di Paolo Manzelli

 Relazione di apertura del congresso

CODICE ARMONICO 2016

13, 14, 15 Ottobre 2016- Castello Pasquini – Castiglioncello (Li)

Programma : http://www.musrosi.org/CA2016/ .

Abstract: Il concept della lectio verte sul cambiamento di paradigma cognitivo e scientifico, per capire come emerga una nuova relazione armonica tra uomo e natura orientata a consentire alle future generazioni di gestire creativamente l’ incertezza e trasformare la visione del futuro dalla crisi verso nuove opportunita’ di sviluppo dell’ economia-circolare .

La concezione di linearità dello sviluppo e di progresso ha intercettato il suo limite evidente nello spreco e distruzione sistematica delle risorse naturali e nei pericoli di alterazione degli equilibri ecologici determinati dal cambiamento climatico . (1)

COLLAPSE

Da qui l’emergenza di un nuovo concetto di “natura circolare” che fu proprio della società agricola, la quale  era impostata dal seguire  il divenire ciclico del tempo con cui la natura stessa si manifesta.

La moderna societa’ industriale ha sostituito la circolarita’ evolutiva del tempo, ritenendo possibile che il tempo fosse scandito meccanicamente dall’ orologio e cioe’ che il tempo potesse essere inteso come  un processo numerico lineare, per cui il passato diviene qualcosa di irrimediabilmente trascorso e irrecuperabile ed il futuro scorre incessantemente superando l’ attimo presente verso un fine di crescita  economica  di natura finanziaria ed industriale. Questa concezione risalente a Isac Newton (1600) è basata sul modello interpretativo della meccanica classica.  Questo riduzionismo proprio della meccanica–lineare,  durante tutta l’epoca industriale è stato elevato a “ideologia dello sviluppo competitivo“, che oggi  ormai è divenuta sistematicamente e irrimediabilmente in crisi .(2)

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Il recente discorso di Papa Francesco all’Onu dice : «Ogni danno all’ambiente è un danno all’umanità» e mette  in viva luce l’ esigenza di cambiamento dalle logiche lineari, le quali  non tenendo conto dei limiti imposti dalla natura, compromettono ogni ulteriore avanzamento dello sviluppo contemporaneo.

Dovremo pertanto attivare  riconoscimento delle necessità d’incontro con la natura interiore e spirituale ed etica dell’ uomo che stimoli una rinnovata coscienza nel determinare un netto cambiamento cognitivo e culturale dei propri stili di vita tale che riconduca lo sviluppo ad una rinnovata armonia naturale tra l’ uomo e l’ ambiente.

Sin dagli albori dell’evoluzione culturale dell’umanità è possibile trovare testimonianze di antiche visioni del mondo successivamente modificate e aggiornate grazie all’attenta condivisione tra l’ osservazione della complessità della natura e del  contributo della fede nella natura di origine divina della vita.

Infatti per sostenere la prospettiva biblica che l’uomo agisce nella sua interezza naturale, la nuova teologia pone in evidenza l’ idea di San Francesco  che non solo l’ uomo è  stato creato da Dio a sua immagine , ma tutta la natura, di cui l’ uomo è parte integrante, è dotata di spirito divino. Di qui la necessita’  della fede nel favorire  la creativita’ umana  fortemente orientata verso il cambiamento del modello di sviluppo che, con il suo riduzionismo meccanico, irrimediabilmente tende ad aumentare l’ entropia del sistema verso la distruzione della vita sul nostro pianeta. Cio’ determina nell’ uomo una persistente angoscia per la mancanza di poter dare un senso ad un  futuro che corrisponda ad una maggior empatia con l’ armonia naturale dell’ habitat del pianeta in cui viviamo.

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Il riduzionismo lineare della scienza meccanica viene sostanzialmente a dipendere dalla arbitrarieta’ della  separazione tra soggetto ed oggetto dell’ osservazione scientifica della natura, che genera un dualismo tra cultura e natura, il quale va oggi ricondotto ad una nuova integrazione, privilegiando concezioni transdisciplinari dell’ innovazione e del cambiamento.

Questa prospettiva transdisciplinare trova una  sua strategia nell’ estensione della logica quantistica dal mondo fisico osservabile esterno alla natura biologica-molecolare della vita.

Tale trasferimento delle concezioni quantistiche, non è ancora pienamente diffuso e acquisito in termini culturali ed artistici (quARte –Logo) (3), proprio in quanto mette sistematicamente  in dubbio la falsa certezza derivante dalle logiche lineari della scienza classica, potendo dimostrare  che i vecchi modelli razionali basati su relazioni di causa ed effetto, se confrontati con la reale complessita’ del sistema vivente risultano inaffidabili e limitati nonche’ dannosi per le future prospettive della sostenibilita’ della vita sul nostro pianeta.

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Già Eraclito affermava che: “la natura ama nascondersi”. (Eraclito, fr. 116 = DK, 22 B 123) dato che non puo’ esistere una  verita’ assoluta ma solo soggetta a diverse interpretazioni.  Eraclito pose per primo il problema di interpretazione incerta  tra forma percepita e contenuto esistenziale in natura.  L’ acqua pura non esiste, perchè esistono varie composizioni di acqua e nessuna di esse puo’ considerarsi quella pura. Di contro Aristotele  pur ammettendo che l’ acqua del mare è pura e potabile per i pesci, mentre per l’ uomo è imbevibile e mortale afferma che, con le dovute differenze d’uso, l’ unicità dell’acqua come fonte di vita permane con assoluta evidenza.

Comunque l’ osservazione di Eraclito, che qualcosa sfugge alla nostra osservazione basata sulle forme osservabili della natura, appare ancor più pertinente se analizziamo il comportamento della natura biologica nei suoi più intimi aspetti particellari e ondulatori, interpretabili probabilisticamente secondo  il <Principio di inderminazione> della Fisica Quantistica. ( W. Heisembeg – 1927).

Infatti la realta’ nei suoi fondamenti quantistici non puo’ essere osservata da un soggetto che ritiene di vedere oggettivamente la natura che lo circonda. Questa concezione, nel quadro dell’ avanzamento della ricerca di biologia-quantistica, diviene solo un’ illusione ingenua di tipo deterministico, basata sul  dualismo tra soggetto ed oggetto  che e’ imposto a priori dal modello meccanico  della scienza classica la quale arbitrariamente separa l’ uomo dalla natura in cui vive, e così facendo determina una interpretazione che oggi è ormai divenuta antiquata e priva di senso unitario nella moderna descrizione della natura considerata nel suoi fondamenti biologici -molecolari.

Nel 1994 il più eminente fisico teorico dell’Università di Oxford, Sir Roger Penrose, pubblico’ il libro “Shadows of the Mind“, in cui afferma che il cervello elabora quantisticamente l’informazione grazie alla presenza di strutture molecolari (micro-tubuli = tubuline) di dimenioni nanometriche che si basano  sul funzionamento quantistico dei processi di entanglement, i quali permettono di rielaborare l’ informazione e di trasmetterla a distanza in quanto i micro-tuboli funzionano come antenne rice-trasmittenti capaci di generare segnali per interagire con l’ ambiente. Dice R. Penrose la base del “comportamento intelligente in natura è quantistico” , così ad esempio , le ciglie di un paramecio o la coda di uno spermatozoo, che pur non avendo un cervello che guida il loro comportamento, agiscono elaborando informazione, mediante l’ azione quantistica di strutture molecolari nanometriche,  le quali si comportano come antenne di ricezione ed elaborazione probabilistica dell’ informazione, generando movimenti sincroni necessari a prendere decisioni e muoversi nel’ ambiente .

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Pertanto il modello di funzionamento del cervello  viene considerato similmente ad un bio-computer quantico (Quantum Brain)(5) , capace di costruire immagini che ci informano sulle probabili interazioni ambientali. Inoltre le moderne neuroscienze, tramite tecnologie di neuro immagine, hanno  definitivamente confermato che “non” è l’ occhio che vede poiche’ e’ il cervello il reale costruttore delle immagini che vediamo sia quando siamo coscienti ed anche durante il sogno in condizioni REM, (Rapid Eye Movement) (4). Di conseguenza sulla base delle piu’ recenti applicazioni della “biologia-quantistica”, applicata al funzionamento cerebrale della percezione visiva e sensoriale , si capisce come sia del tutto  inadeguato e persino assurdo, continuare a ritenere che i modelli classici, (basati sulla doppia arbitrarieta’ fondata, sia sul “dualismo e soggetto ed oggetto” ed inoltre sulla altrettanto arbitraria separazione tra “micro- e macro-cosmo”), possano ancora essere ancora  utilizzati persino per spiegare i processi cognitivi e percettivi , che oggigiorno hanno bisogno di una visione radicalmente  innovativa  quale espressione delle moderne teorie quantistiche applicate al sistema vivente della natura. Il processo di estensione quantistica al sistema vivente  potrà ricostruire la  nuova unificazione scientifica e culturale che caratterizzerà la nuova dimensione di sviluppo sostenibile, rispettoso della comune natura dell’ uomo e dell’ambiente .

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ENTANGLEMENT-QUANTISTICO

Come aveva intuito Eraclito, la natura ha nascosto la capacità di elaborazione e  trasmissione di informazione che diviene attiva in varie strutture molecolari di dimensione nanometrica che agiscono come antenne interattive in quanto elaborano quantisticamente l’ informazione per prevedere il comportamento delle probabili interazioni con l’ ambiente. E’ noto che molti organismi unicellulari  mostrano un comportamento intelligente, capaci di cooperare tra di  loro proprio in quanto reagiscono alle informazioni derivanti dalla luce,  dalla temperatura  e da altri segnali bio-chimici, e che inoltre sono capaci di selezionarli e trasmetterli per evitare ostacoli, comunicare e prendere decisioni ed infine organizzarsi per la ricerca di cibo dimostrando anche di possedere primitive forme di memoria.

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Il cervello degli animali superiori e dell’ uomo  ha indubitabilmente una complessità ben più elevata di singoli organismi unicellulari, comunque sappiamo che nessun neurone è     direttamente correlato ad altri perchè rimane separato da molteplici fessure, le “sinapsi biochimiche e bio-elettriche”  che hanno anche esse una dimensione  nanometrica ed interagiscono, esprimendo funzionalità quantistiche di comunicazione a distanza, che permettono di capire come la stessa natura biochimica del nostro sistema di pensiero non possa più seguire una visione della realtà basata su concezioni meccaniche-lineari, ormai antiquate, proprio in quanto  hanno esaurito il loro valore storico-sociale. Ricerche recenti sull’ evoluzione bio-fisica hanno ad esempio rivelato che la natura a livello molecolare segue attivamente un processo quantistico di evoluzione orientato verso sistemi di “auto-organizzazione ”, che rendono la  biodiversità più ricca e sostenibile; ciò è esattamente il contrario di quanto accade perseguendo ancora concetti e modelli lineari che inducono la distruzione costante  della  bio-diversità della natura.

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-> A conclusione di queste brevi note comprendiamo come sulla base di tale nuova ed ampia impostazione quantistica delle conoscenze, si sviluppi la nuova visone della natura propria della Blue-Economy, che al fine di uscire dalla crisi economica sociale ed ambientale contemporanea diventa pertanto < CIRCOLARE > nell’ intento di superare  i criteri lineari e meccanici  dello sviluppo ereditati dal passato, per favorire una evoluzione culturale creativa necessaria ad applicare la nuova impostazione bio-quantistica del sapere scientifico a vantaggio della vita e del nostro ambiente in modo da  ricreare una rinnovata armonia naturale. (6).

BIBLIO-ON-LINE

(1) –ECONOMIA CIRCOLARE
http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=570284
(2)- Superamento del Meccanicismo:
http://venezian.altervista.org/Scienzarte/37._Crisi_e_superamento_del_meccanicismo.pdf ;
(3)-Quantum Art :
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/progetto-quarte  ;
 http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=68281 ;
(4) Interpretazione Quantistica della percezione:
https://dabpensiero.wordpress.com/2015/04/07/linterpretazione-quantistica-della-percezione-e-il-cambiamento-di-conoscenze-nella-scienza-e-nell-arte-contemporanea/ ;
 http://www.psicolab.net/public/pdfart/11966.pdf   ;
(5)- “Quantum Brain Theory” : http://slideplayer.it/slide/4094171/ ;
(6) La Eco-economia e sviluppo responsabile :
http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=56704 ; http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=192989 ;
https://dabpensiero.wordpress.com/2015/03/24/l-economia-circolare-per-uno-sviluppo-responsabile-nella-produzione-del-cibo/ ;
http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=570284
(2)- Superamento del Meccanicismo:
http://venezian.altervista.org/Scienzarte/37._Crisi_e_superamento_del_meccanicismo.pdf ;
(3)-Quantum Art :
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/progetto-quarte  ;
 http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=68281 ;
(4) Interpretazione Quantistica della percezione:
https://dabpensiero.wordpress.com/2015/04/07/linterpretazione-quantistica-della-percezione-e-il-cambiamento-di-conoscenze-nella-scienza-e-nell-arte-contemporanea/ ;
 http://www.psicolab.net/public/pdfart/11966.pdf   ;
(5)- “Quantum Brain Theory” : http://slideplayer.it/slide/4094171/ ;
(6) La Eco-economia e sviluppo responsabile :
http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=56704 ; http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=192989 ;
https://dabpensiero.wordpress.com/2015/03/24/l-economia-circolare-per-uno-sviluppo-responsabile-nella-produzione-del-cibo/ ;

 

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ScreenHunter_12 Feb. 27 12.41

di Paolo Manzelli  – egocreanet2016@gmail.com

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Sappiamo come le emissioni in aria di CO2 debbano essere ridotte per evitare drastici cambiamenti climatici che hanno un impatto distruttivo sull’ economia e sviluppo specialmente in riferimento alla produzione agricola del cibo. Pertanto oggi abbiamo di conseguenza la necessita’ di un profondo cambiamento del modello energetico passando da energie basate su petrolio e carbone ad energie rinnovabili ma comprendiamo anche che dobbiamo modificare l’economia di sviluppo agricolo sviluppando nuovi orizzonti di rinnovamento della produzione agricola e forestale .

Una soluzione agibile là dove la fonte alternativa di energia è la Geotermia dato che con essa diviene possibile contribuire a diminuire l’impatto climatico causato dalle emissioni di CO2 , favorendo gli sviluppi della cogenerazione di calore geotermico e CO2,  per “fertilizzare” le colture in serra con la CO2.

L’ utilizzazione di “ CO2 come fertilizzante” della produzione orticola e di frutta,  consente di prolungare il periodo di produzione, accrescendo quindi la quantità di prodotti coltivati. Il livello normale di CO2 nell’atmosfera è di circa 350ppm. La ricerca su molte colture ha dimostrato che se il normale livello di CO2 è aumentato da 800 fino a 1000 ppm, da ignezione di CO2 in serre, si ottiene una maggiore crescita delle piante e la resa dei prodotti  viene notevolmente migliorata. Alcune modalita’ per  cui la produttività è aumentata dalla fertilizzazione con CO2 in serra, sono una fioritura precoce, i rendimenti più elevati di frutta, così anche ad es. il ridotto aborto di gemmazione delle rose, una migliore resistenza gambo dei fiori ecc. ecc. .Molti studi dimostrano che per ogni dato livello di radiazioni foto-sinteticamente attiva (PAR), l’aumento dei livelli di CO2 a 1.000 ppm aumenta la fotosintesi di circa il 50% rispetto a quando la concentrazione di CO2 è quella ambientale. Al crescere della concentrazione di CO2 in serra livello da circa 340ppm (parti per milione), fino ad es 1.300 ppm , si denota che aumenta proporzionalmente la fotosintesi producendo pertanto più zuccheri e carboidrati disponibili per la crescita delle piante e per la frutta in relazione ad un probabile abbassamento delle proteine.

La tecnologia di cogenerazione/fertilizzazione con CO2 viene proposta e sviluppata da EGOCREANET in area Geotermica Toscana in special modo per rinnovare il settore della serricoltura orto-frutticola ed del vivaismo di fiori e piante in serre, nelle quali la modulazione del calore e la immissione di CO2 in serra permette la coltura di ortaggi e piante anticipati, posticipati o fuori stagione, mediate un’ innovazione tecnico- scientifica basata sul controllo delle relazioni tra informazione epigenetica e genetica dei vegetali prodotti ed effettuata in modo da garantirne la qualita’ e la quantita’ nutraceutica della produzione di orto-frutta. E’ importante considerare che questa strategia consentira’ di proteggere le produzioni dai repentini cambiamenti climatici che causano abbassamenti rapidi ed improvvisi della temperatura che rischiano di bloccare le fioriture e che comunque abbassano la qualita’ e la quantita’ delle produzioni prodotte tradizionalmente . Per la maggior parte delle colture il punto di saturazione della fertilizzazione on CO2 sarà raggiunto a circa 1.000-1.300 ppm in circostanze ideali di luce. Un livello inferiore (800-1000 ppm) è raccomandato per aumentare piantine (pomodori, cetrioli e peperoni), nonché per la produzione di lattuga. Livelli ancora più bassi (500-800 ppm) sono raccomandati per violette africane e alcune varietà Gerbera. L’aumento dei livelli CO2 riduce il periodo di crescita (5% -10%), e permette di migliorare la qualità delle colture e la resa, così come, fa’ aumentare le dimensioni e lo spessore delle foglie.

La crescita della resa delle colture di pomodoro, cetriolo e pepe è il risultato di un notevole aumento del numero di foglie e della fioritura più veloce per pianta. Quando si aumenta in serra la concentrazione di CO2 durante il giorno, è necessario ricordare di areare la serra di notte per permettere una migliore respirazione delle piante.

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BIBLIO ON LINE :

Carbon Dioxide fertilisation: http://www.slideshare.net/buddy.tignor/carbon-dioxide-fertilization-181933

 

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di Paolo Manzelli

index

Focus: Area Geotermica

30 Marzo 2016 – Ore 09.00-18.00.

Sede : Accademia dei Georgofili : Logge Uffizi Corti, 50122 Firenze;Tel:055 212114 Organizza : EGOCREANET NGO c/o Incubatore Università di Firenze.

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Obiettivi dell’ Iniziativa.
Egocreanet si propone di collaborare al rilancio di “un piano di crescita culturale e sociale per rilanciare l’innovazione di sviluppo dell’area geotermica in toscana” che faccia seguito agli impegni di crescita culturale per favorire l’innovazione per lo sviluppo, delineati e condivisi in EXPO 2015.L’evento in oggetto condiviso coll’ Accademia dei Georgofili e la collaborazione di Enel Green Power del COSVIG ed altri Enti di Ricerca e Sviluppo, sarà una iniziativa che prende in considerazione il protocollo Regione T. /ENEL http://www.toscana-notizie.it/-/energia-regione-e-enel-firmano-per-lo-sviluppo-della-geotermia, per sostenere l’ utilizzazione  del calore geotermico per la produzione nel settore dell’ Agro-alimentare nell’ intenzione di favorire opportunita’ di sviluppo a imprese gia’ esistenti, e/o favorire la creazione di nuove imprese nell’ aera geotermica in Toscana.

Breve descrizione dell’iniziativa.
L’ Iniziativa vuol rispondere al quesito: Quale Ricaduta di EXPO per”Nutrire il Pianeta,  Energia per la Vita” in TOSCANA? L’ impegno di Egocreanet è di ottenere dalla semina locale dell’ eredità culturale di EXPO 2015, un effettivo raccolto d’ innovazione dall’ integrazione tra produzione alimentare ed energia geotermica .

L’ obiettivo essenziale della giornata di studi risiede nella ricerca di ottimizzazione basata su una gestione integrata dei bisogni di acqua in relazione ai bisogni energetici e di cibo nel quadro dell’ innovazione dell’ “economia circolare” . Fino ad oggi i fabbisogni dello sviluppo sono stati affrontati con modalità disgiunte a seconda degli interessi delle varie industrie; agricola che necessita di ampi volumi d’acqua, a quelli dell’energia e/o dell’ industria meccanica, ecc.. che ben poco si sono occupate della sostenibilita’ degli ecosistemi acquatici. Affrontare la sfida del nexus fondante l’“economia circolare” oggi significa rinnovare la concezione di sostenibilita’ dello sviluppo locale in maniera che richieda soluzioni che vadano oltre il puro soddisfare, in maniera del tutto disgiunta, i bisogni di chi produce cibo, di chi produce energia e chi si preoccupa della sostenibilità degli ecosistemi. Come superare queste divisioni settoriali e giungere a una visone condivisa e comune nell’uso di una risorsa più preziosa e limitata, come l’acqua, sara’ una delle principali motivazioni della giornata di studio .
EGOCREANET organizza la Giornata di Studio su: “Il Futuro dell’ EXPO in area Geotermica Toscana”; al fine di promuovere conoscenze per ottimizzare l’ utilizzazione dell’ energia Geotermica per lo sviluppo eco-economico della Toscana. Parteciperanno come relatori, ricercatori del COSVIG, L’ ENEL Green Power , e Docenti delle Universita’ e del CNR e del CREA di Firenze Pisa e Siena interessati al progetto pilota “SERRE NUTRACEUTICHE” finalizzato ad individuare nuove strategie di produzione agro-alimentare in serra geotermica. ( vedi in http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=70899 )
Paolo Manzelli 05/FEB-2016 Firenze .
Pres. E Resp. Leg . Egocreanet Cell: 335/6760004 – e-mail egocreanet2016@gmail.com .
Vedi: https://figliodellafantasia.wordpress.com/2016/01/24/serre-nutraceutiche-e-geotermia-grandi-potenziali-sinergie-tutte-da-esprimere/
.

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Convegno “Biodiversità significati e limiti” –

Prato il 17 e 18 Settembre 2015.
http://www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it/
Note e riflessioni di Paolo Manzelli, <egocreanet2012@gmail.com

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Le crisi dell’economia globale, l’ alterazione sistematica, l’ambiente vitale e le preoccupazioni sociali contemporanee condividono le stesse radici di una profonda necessita’ di cambiamento di un sistema socio economico della societa’ industriale che mira a realizzare profitti a breve termine evitando di pre-occuparsi della sostenibilita’ della vita nel lungo periodo. Affrontare questa crisi epocale di un ecosistema che va verso l’ auto distruzione, richiede non solo lo sviluppo tecnologico, ma una innovazione sociale e culturale determinante nel favorire un complesso cambio di paradigma denominato Living Economy che sara’ basato su una nuova solidarietà e co-operazione tra i popoli, al posto di un sistema di spietata concorrenza tra nazioni, industrie, classi sociali e generazioni.
I nostri modelli mentali sono basati sul riduzionismo meccanico e nella loro limitatezza per la comprensione della vita, determinano non solo un modo sbagliato di dare senso alla sostenibilita’ solidale del mondo in cui viviamo, ma viceversa indirizzano stili di vita e cognizioni incapaci di far fronte ad una rapida azione condivisa per dare sviluppo ad un futuro sostenibile basato sul una strategia di co-evoluzione attiva tra crescita uomo e la biodiversità dell’ambiente come nucleo fondante della “Living Economy”.

I limiti della Scienzameccanica” sono oggi resi evidenti da una continua erosione di certezze documentate cosi che e’ iniziata una profonda revisione cognitiva che tende ad aprire e superare i limiti del campo visivo tradizionale della scienza. Un nuovo paradigma scientifico si propone di corrispondere all’ urgenza di capire come agire e cosa cambiare nella vecchia cultura meccanica per favorire la sopravvivenza della biodiversita’ della vita sulla terra. Infatti la logica della Scienza Meccanica e’ stata fondata su una concettualita’ lineare dove ” il tutto equivale alla somma dei suoi componenti“, pertanto sotto tale profilo cognitivo anche la biodiversita’ viene intesa come la semplice sommatoria del numero di specie che popolano la terra che oggi va diminuendo. Questa concezione “meccanica” non prende in considerazione il fatto che la Biodiversita’ è un indicatore di “co-variazione condivisa degli ecosistemi” che rende possibile la vita come complessa relazione di convivenza basata sulla reciprocita’ dello sviluppo evolutivo del sistema vivente.

La ‘biodiversità’ vista nella sua complessita’ di relazioni di condivisione della vita, è stata definita dalla Commissione Europea Agricoltura (DG AGRI, 1999) come “…..la variabilità della vita e dei suoi processi includente tutte le forme di vita, dalla singola cellula agli organismi piú complessi, a tutti i processi, ai percorsi e ai cicli che collegano gli organismi viventi alle popolazioni, agli ecosistemi e ai paesaggi”.
Tale definizione tiene ottimamente conto dei fattori genetici e di quelli epigenetici che regolano la espressione del DNA . Purtroppo nella prassi la Commissione Europea predilige favorire la competitivita’ e non la biodiversita’.
Ad es. recentemente la CE considera la normativa italiana sulla produzione di formaggi, da uniformare a quella Europea. In Italia la legge impone di fare formaggi con latte fresco anziche’ con il latte in polvere, in quanto quest’ultimo è deprivato di alti valori nutrizionali dalla pastorizzazione ad elevate temperature e successiva essiccazione. La normativa Italiana, che favorisce la biodiversita’ della produzione del latte fresco prodotto localmente per fare formaggi artigianali, viene cosi’ considerata dalla CE una violazione alla libera competitivita’ nel quadro della circolazione delle merci all’interno dell’UE. Questa contraddizione tra Dichiarazioni di Principio sull’ impotanza della biodiversita’ e la competitivita’ del mercato, favorisce la produzione di formaggi standardizzati e commercialmente piu’ competitivi perche ottenuti utilizzando latte in polvere di libera provenienza, e cio’ conduce la produzione di formaggi verso un ribasso della loro qualità nutritiva, sottraendo specificità e diversificazione dei prodotti caseari che indubitabilmente va ad incidere negativamente sulla bio-diversita’ della produzione del latte.
Esempi come il il precedente dimostrano l’ incompatibilita’ della difesa della biodiversita’ in un sistema economico fondato sulla competitivita’.

Di fatto la biodivesita’ è necessaria in natura come nella cultura, poiche’ senza la capacità di cambiare, gli organismi viventi non sarebbero in grado di adattarsi a condizioni mutevoli dell’ ambiente nella sua evoluzione.

A livello molecolare biologico il cambiamento che genera la biodiversita’ è prodotto da elementi trasponibili (trasposoni), e dal “crossing-over” nella meiosi (divisione cellulare dei gameti e loro ricomposizione) e da molteplici modalita’ di interazione epigenetica che agiscono sulle effettive possibilita’ di espressione dei DNA. Questi sono alcuni dei processi che garantiscono a livello molecolare la varietà selettiva delle configurazioni genetiche che a loro volta consentono la variazione, l’adattamento e l’evoluzione. In particolare le modifiche a carico delle proteine della cromatina e del suo rimodellamento, possono influire direttamente sulle variazioni dell’ espressione dei geni. Questo spiega perché le cellule differenziate in un organismo pluricellulare esprimono solo i geni necessari alla loro attività. Nel caso che i cambiamenti epigenetici riguardano l’ ovulo materno allora tali cambiamenti epigenetici possono essere ereditati . Altresi’ durante la ricomposizione del DNA nella ” meiosi ” i cambiamenti epigenetici scompaiono senza poter essere ereditati .

Queste cognizioni sono utili per capire come si attua la biodiversita’ in natura, la quale permette la coesistenza di una vasta eterogeneità dei sistemi viventi. Lo sviluppo recente delle ricerche sull’ informazione epigenetica derivante dall’ ambiente sull’ effettiva traduzione delle informazioni codificate nel DNA, supera ormai la vecchia semplificazione delle concezioni meccaniche-deterministiche che tenevano conto conto del solo parametro della diversita’ genetica, trascurando cosi’ il fatto che la complessita’ epigenetica di ogni sistema vivente. La vita infatti viene ‘codificata’ non solo dal proprio ‘genoma’, ma viene ‘costruita “epi-geneticamente’ da molteplici fattori ambientali. Recenti studi epigenetici mettono in evidenza come il cambiamento ambientale sia in grado di apportare modifiche all’espressione genica, senza cambiare la sequenza codificante del DNA, ma attivando selettivamente il modo in cui i geni vengono espressi, determinando di conseguenza la piu’ probabile organizzazione di insiemi di condivisione cooperativa della circolazione dell’ informazione bio-ecologica.

Come esempio ben noto di informazione epigenetica sappiamo che le piante ad infiorescenza hanno un momento per fiorire che dipende dalla temperatura e pressione dell’ aria ed da altre complesse altre informazioni ( luminosita’ dello spettro solare ecc ) percepite dall’ ambiente. Tali informazioni epigenetiche attivano tutta una serie di reazioni biochimiche che catalizzano l’ espressione delle sezioni del DNA responsabili della infiorescenza. Specie di piante diverse fioriscono in base a informazioni ambientali diverse. Cambiando l’ informazione epigenetica l’infiorescenza si blocca.

Mancano ormai pochi mesi al Vertice di Parigi, (COP21-dal 30 novembre – 11 dicembre 2015), dove si deciderà la volonta’ ed il destino della sostenibilita’ della vita sul nostro pianeta, mettendo in evidenza le soluzioni da intraprendere per mitigare le condizioni ormai insostenibili causate dal cambiamento del clima e dalla distruzione sistematica dell’ ambiente naturale che vanno a degradare sistematicamente la biodiversita’ della vita sul nostro pianeta. L’eventuale accordo internazionale che verra’ deciso nell’ ambito di COP21 dovrà certamente indirizzare la strategia di un profondo cambiamento dell’ ormai obsoleto paradigma “meccanico-deterministico” della scienza al fine di delineare nuove opportunita’ di sostenibilita’ della vita per tramite di una rinnovata creazione ed invenzione di nuovi modi di fare scienza e di nuove e rinnovate capacita’ di produzione e di consumo piu’ rispettose dell’ ambiente e della sostenibilita’ della biodiversita’ in natura,

In tale contesto di profondo rinnovamento delle conoscenze potremo dare un contributo a delineare responsabilmente cosa e come quando cambiare nella scienza riduzionista meccanica della quale la biologia contemporanea è divenuta un semplice corollario, cio’ in modo da poter modificare strutturalmente il tipo di sviluppo industriale della produzione e consumo che si fonda ancora su una base concettuale riduzionista della “meccanica” cosi’ che, per tramite criteri di competitivita’ derivati da un assurdo “Darwinismo-Sociale” della lotta per l’esistenza e della selezione razzista è stata finalizzata a promuovere la ricchezza ed il potere di pochi ed di conseguenza aumentare la poverta’ e la fame di molti.

Certamente per dar vita al nuovo paradigma della “Living Economy” dovremo ancora capire responsabilmente come la competitivita’ sviluppata’ come base indiscussa del sistema di sviluppo industriale sia la vera causa concettuale della distruzione sistematica dell’ ambiente e pertanto dovremo comprendere a fondo come la competitivita’ economica conduca anche ad eliminare sistematicamente la biodiversita’ delle specie viventi.

Charles Darwin per primo comprese che un problema fondamentale della biologia fosse quello di capire la ragione per cui in un mondo naturale di competitivita’ tra le specie ed inter-specifica, la biodiversita’ aumentasse anziche’ diminuire. Oggi sappiamo che le fasi del processo di differenziazione, sia per la scomparsa di specie non adatte che per speciazione innovativa, sono sostanzialmente causate dall’ adattamento ai cambiamenti ambientali, climatici, alimentari e culturali, che regolano l’ “Informazione Epigenetica”.
L’ Epigenetica (dal greco επί, epì = “sopra” e γεννετικός, gennetikòs = .ereditario) si riferisce alle modificazioni che attivano/ disattivano particolari sequenze genetiche pur non agendo sulla mutazione della codificazione principale del DNA. . Pertanto la variabilita’ dell’ informazione epigenetica va ad agire selettivamente anche sulle probabilita’ di mutazione genetica determinando la crescita della biodiversita’ in sistemi ecologici non alterati dalla presenza distruttiva irresponsabile dell’uomo.

Purtroppo il paradigma meccanico-determinista ha dominato per vari secoli la nostra cultura dello sviluppo industriale cosi che, l’ accettazione delle sue limitazioni concettuali, ha reso possibile pensare ad un progresso di sviluppo lineare senza limiti, che oggi se perseverera’ ancora inalterato, sara’ la causa di una autodistruzione progressiva della stessa specie umana.
Dobbiamo pertanto capire che la degenerazione della biodiversita’ è una reale disgrazia per la sopravvivenza dell’ umanita’ in quanto essa comporta inevitabilmente la depauperazione della qualita’ del cibo e la degradazione della fertilita’ dell’ humus della terra ed include la deteriorizzazione sistematica di ogni possibilita’ di resilienza del bilancio ecologico delle risorse naturali.

In conclusione la bio-diversita è di fatto necessaria alla sopravvivenza della vita del pianeta in quanto la terra e’ un sistema vitale che si evolve come un unico e complesso equilibrio evolutivo proprio del sistema vivente.

Nell’ ambito del paradigma socialmente innovativo della Living Economy dovremo pertanto dare sviluppo ad una nuova cultura di circolarita’ collaborativa della vita come fondamento naturale che diventa fondamento della futura societa’ della conoscenza condivisa, dove il fulcro del cambiamento sara’ centrato nel porre come priorita’ il fatto che l’ uomo non potra’ sopravvivere se non sapra’ regolare e far evolvere responsabilmente la propria interdipendenza co-evolutiva con il sistema naturale della vita sulla Terra.

Sappiamo che i sistemi ecologici condividono numerose forme di collaborazione sia per simbiosi che di biocenosi instaurando complesse relazioni di interazione collaborativa le quali sono la parte essenziale della sostenibilita’ degli ecosistemi viventi. Infatti in natura l’ istinto competitivo tra gli animali ha una funzione non distruttrice delle altre specie ma solo quella di mantenere in equilibrio la popolazione di specie diverse ed è tesa a migliorare ciascuna specie selettivamente.

Viceversa l’ economia industriale ha preso come fonte unica di ispirazione un modello di competizione denominata “Darwiniana” basata su un antagonismo senza limiti, che è quello che oggi conduce irrimediabilmente a pesanti ed inaccettabili distorsioni sociali che a loro volta inducono anche la degenerazione morale come conseguenza di un sistema di assurda competizione di tutti contro tutto.

A tal proposito abbiamo recentemente visto come la Grecia sia caduta nella trappola economica della competitivita’ eretta a simbolo della nostra epoca globale, nella quale prospera l’attirare investimenti esteri , mentre le nazioni sono costrette a ridurre prontamente il loro tenore sociale di vita (salari, assistenza, qualità della vita e dell’ ambiente ed infine la limitazione della libertà politica). Risultato netto di questo sistema di estorsione finanziaria competitiva è un abbassamento globale delle condizioni e delle aspettative in nome della competitività dello sviluppo e della prosperità economica.

Pertanto quello che serve oggi e’ il rinnovo di una cultura essenzialmente creativa che cambi definitivamente criteri che relazionano la competitivita’ produttiva e commerciale e lo sviluppo sociale che sono diventati antagonisti e che pertanto costituiscono la nostra rovina proprio in quanto conducono direttamente alll’ inevitabile collasso del sistema competitivo della societa’ industriale. Infatti la progressione consumistica dei paesi industrializzati non ha fatto la dovuta attenzione alle conseguenze della limitatezza delle risorse naturali, fingendo inoltre di poter ignorare la crisi strutturale generata dall’ inquinamento ambientale, dall’ effetto serra ed dai conseguenti mutamenti climatici, ecc.. che ormai rappresentano un punto di non ritorno e pertanto mettono in evidenza l’ improrogabilita’ di un profondo cambiamento culturale ed economico del sistema globale di sviluppo industriale.

In tale contesto di profondo cambiamento economico e cognitivo è ormai necessario capire che la biodiversita’ e’ incompatibile con gli interessi competitivi inclusi nel contesto culturale antropocentrico individuale ed egoistico dello sviluppo industriale, la’ dove la competitivita’ e’ stata eletta a sistema fondante ed indiscutibile dello sviluppo economico, e che oggi, in presenza della crisi di sistema, diventa sopraffazione e violenza ed infine guerra tra i popoli stupidamente indotta dall’ avidità di denaro di pochi, sostenuti da finanzieri e banchieri ed affaristi della peggior specie, che per aumentare la loro ricchezza conducono il genere umano a sprofondare in una crisi globale irreversibile di cui non si vede la fine.

La Bio diversita’ è pertanto necessaria per dare sviluppo evolutivo alla complessa collaborazione del sistema vivente. Infatti i rapporti di simbiosi tra specie viventi in natura migliorano, a reciproco vantaggio gli organismi coinvolti, cosi’ i funghi ed i batteri co-operativamente metabolizzano gli elementi minerali presenti nel suolo, che vengono utilizzati dalle radici delle pianta. Le piante a loro volta forniscono ai funghi simbionti gli zuccheri prodotti con la fotosintesi indispensabili al loro metabolismo, ma che essi non sono in grado di sintetizzare. Inoltre la cooperazione e la condivisione sociale hanno un ruolo fondamentale in moltissimi gruppi di di animali e di insetti.
Purtroppo per avvalorare le logiche che favoriscano la competitivita’ economica-finanziaria , si riflette poco sulle attivita’ collaborative della vita in natura pur sapendo che i fiori si affidano all’ impollinazione degli insetti, che la frutta ha una valore per la distribuzione dei semi, che la nostra respirazione di ossigeno dall’ aria è permessa dalla simbiosi ancestrale del nostro organismo con una batterio il Mitocondrio che ci permette di vivere in un ambiente ossigenato dalla produzione secolare delle piante verdi, ovvero che i batteri nel nostro intestino convivono determinando una collaborazione di biocenosi con noi permettendoci di alimentarci. Pertanto in natura anziche’ agire con modalita’ competitive moltissime specie condividono forme di biocenosi instaurando con complesse relazioni di interazione cooperativa che sono parte fondamentale della sostenibilita’ di tutti degli ecosistemi viventi,….ma nella cultura della cosi’ detta “moderna civiltà occidentale”, tali interrelazioni intrinsecamente collaborative che danno vita a sistemi ecologici complessi, sono state messe ben poco in evidenza da una cultura tesa ad proprio per affermare il “metodo della competizione” come naturale lotta per l’ esistenza, cos’i da poterlo applicare al mondo della produzione dell’ economia della societa’ industriale, tutto cio’ solo per favorire un assurdo accumulo di ricchezza nelle mani di pochi, che ormai, in tempo di crisi strutturale del sistema industriale viene stupidamente gestito da egocentriche logiche di potere fine a se stesse.

A tutta questa cultura di assurda competitivita’ tra gli uomini priva di rispetto per l’ ambiente va posto definitivamente fine per realizzare la nuova strategia della LIVING ECONOMY basata sulla solidarieta’ umana e la sostenibilita’ ambientale puntualmente finalizzate ad individuare nuovi modelli cognitivi economici e comportamentali in grado di interpretare la realtà umana, culturale e scientifica, come nuovo fondamento socialmente innovativo dello sviluppo alternativo della futura societa’ della conoscenza.

BIBLIO ON LINE

Living Economics :
http://www.amazon.com/Living-Economics-Yesterday-Independent-Political/dp/1598130757 ;
Meccanicismo: http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo_for_print.php?id=22704
Crisi e Superamento del meccanicismo: http://www.edscuola.it/archivio/lre/MECCANICISMO.pdf
Crollo Meccanica: http://www.quantumbionet.org/admin/files/3rd%20Quantumbionet%20Workshop%20rel_PM_def.pdf
Collasso Societa Industriale:http://www.caosmanagement.it/182-l-imminente-rischio-di-collasso-della-societo-industriale
BIODIVERSITA ED ALIMENTAZIONE 2010 in: https://dabpensiero.wordpress.com/2010/06/
Cromatina:http://www.treccani.it/enciclopedia/la-cromatina-e-il-controllo-dell-espressione-genica_(Enciclopedia_della_Scienza_e_della_Tecnica)/
Remote Control by DNA: http://www.edscuola.it/archivio/lre/remote_control_by_dna.pdf
DNA-Epicenetic-Antenna:http://www.edscuola.it/archivio/lre/DNA-MUSIC.pdf ;
http://www.edscuola.it/archivio/lre/dna_come_antenna_biologica.htm ;
Casi di simbiosi in natura: http://www.telecomitalia.com/content/dam/telecomitalia/it/archivio
L’ Eta dellaEmpatia: http://www.garzantilibri.it/default.php?page=visu_libro&CPID=2762
Territorio ZERO: http://www.territoriozero.org/prefazione.html
Azoto-fissazione : (https://it.wikipedia.org/wiki/Azotofissazione )
Micorrizza: (https://it.wikipedia.org/wiki/Micorriza)
Krisis: http://docenti.unicam.it/tmp/4037.pdf
Il Punto di Svolta: https://it.wikipedia.org/wiki/Il_punto_di_svolta
EGOCREANET si propone di costituire un’ alleanza sociale transdisciplinare e multi-attoriale per vitalizzare lo sviluppo cooperativo della vita locale, capace di auto-organizzarsi per superare la crisi economica, sociale e ambientale. Cio’ diverra’ possibile creando una comunita’ in rete, di imprese e gruppi di ricerca e movimenti dell’ arte contemporanea per dare sviluppo all’ innovazione socialmente responsabile che diventi la base del nuovo paradigma di sviluppo denominato LIVING ECONOMY. Tale visione di sviluppo promossa da Egocreanet è fondata sullo stimolare ed animare la creativita’ collettiva al fine di attivare una profonda transizione scientifica e culturale indirizzata verso la nuova prospettiva di LIVING ECONOMY per delineare un futuro sostenibile in quanto privo di competitivita’ tra i popoli e rispettoso dell’ ambiente e della sua evoluzione naturale.
Paolo Manzelli 11/08/2012;
https://www.facebook.com/hariohmshantihi; <egocreanet2012@gmail.com>

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Liebig

Chi è stato Justus von Liebig? Il padre dell’agricoltura “chimicizzata” moderna o uno degli antesignani dell’Agricoltura biologica? Io opterei per la seconda scelta ma vediamo insieme chi è stato.
Tutti lo conoscono come l’inventore del famoso dado che porta il suo nome. Fu un chimico nato nel lontano 1803 in Germania con un interesse particolare per le ricerche nel campo della concimazione chimica, in particolare introdusse le sostanze chimiche di sintesi in agricoltura. Sicuramente uno studioso, un uomo intelligente ma la mia stima nei suoi confronti è data dal ravvedimento riguardo alle sue teorie, all’uso di prodotti chimici, a partire dai fertilizzanti, introdotti in agricoltura. I suoi pensieri, i suoi cambiamenti sono riportati in un testamento spirituale scritto prima della sua morte:

Sfortunatamente la vera bellezza dell’agricoltura, con i suoi stimolanti principi intellettuali è quasi misconosciuta. L’arte dell’agricoltura si perderà per colpa di insegnanti ignoranti, ascientifici e miopi che convinceranno gli agricoltori a riporre tutte le loro speranze in rimedi universali, che non esistono in natura. Seguendo i loro consigli, abbagliati da risultati effimeri, gli agricoltori dimenticheranno il suolo e perderanno di vista il suo valore intrinseco e la sua influenza (…)

Confesso volentieri che l’impiego dei concimi chimici era fondato su supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano condurre a una rivoluzione totale dell’agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente abbandonato, e tutte le sostanze minerali asportate dalle coltivazioni dovevano venire rimpiazzare con concimi minerali. Il concime avrebbe permesso di coltivare sullo stesso campo, con continuità e in modo inesauribile, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo il piacere e le necessità dell’agricoltore.

Avevo peccato contro la saggezza del creatore e ho ricevuto la giusta punizione.

Ho voluto portare un miglioramento alla sua opera e nella mia cecità, ho creduto che nella meravigliosa catena delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, ci fosse un anello mancante, che io, questa debole e impotente nullità, potessi rimpiazzarlo.

La mia ricerca sul suolo mi conduce ora a dichiarare che sulla superficie esterna della terra, la vita biologica si svilupperà sotto l’influenza del sole.

Il grande maestro e costruttore ha dato ai frammenti della terra la capacità di attrarsi e di contenere in sé tutti gli elementi necessari per nutrire piante e animali, così come un magnete trattiene le particelle di ferro, senza perderne neppure una.

Il nostro maestro ha aggiunto una seconda legge alla prima.
In base ad essa, le piante e la terra con cui sono in relazione diventano un enorme apparato di purificazione per le acque. Con questa particolare abilità, la terra rimuove dall’acqua tutte le sostanze pericolose per l’uomo e gli animali, tutti i prodotti del decadimento e della putrefazione, sia che derivino dagli animali che dai vegetali.

Quello che può giustificare il mio comportamento è la circostanza che l’uomo è un prodotto del suo tempo, e riesce a liberarsi dalle opinioni comuni solo sotto una violenta pressione che lo spinga a radunare tutte le sue forze per liberarsi da queste catene di errati condizionamenti.

 L’opinione che le piante potessero trarre il loro nutrimento da una soluzione formata nel suolo con l’acqua piovana era un’opinione diffusa, ed era scolpita nella mia mente. È stata questa opinione sbagliata la fonte del mio assurdo comportamento. Quando un chimico sbaglia nella stima dei fertilizzanti, non siate troppo critici verso i suoi errori, perché ha basato la sua conclusione su fatti che non può conoscere dalla sua esperienza, ma, piuttosto, che ha tratto da testi di agricoltura che considera giusti e affidabili.

Dopo che ho imparato il motivo per cui i miei fertilizzanti non erano efficaci nel modo giusto, mi sono sentito come una persona che ha ricevuto una nuova vita. Finalmente tutti i processi di coltivazione si possono spiegare sulla base delle leggi naturali che li governano. Ora che il principio è noto e chiaro agli occhi di tutti, rimane solo lo stupore per non averlo scoperto molto tempo fa.

Ma lo spirito umano è una cosa molto strana, e così quello che non si adatta perfettamente allo schema del pensiero comLiebig 3une, semplicemente non esiste” (Traduzione di Alfredo Antinori)

Difficile rinnegare le proprie credenze soprattutto quando sono radicate in noi stessi; eppure Liebig lo ha fatto dimostrando la sua onestà intellettuale e la sua apertura ai cambiamenti. Quanti oggi lo farebbero?
Spero che il suo scritto faccia riflettere e comprendere come si debba tendere verso coltivazioni biologiche. Dobbiamo pensare ad un maggior rispetto per l’ambiente che può attuarsi anche con una scelta di alimentazione vegetariana, non solo per la nostra salute ma considerando anche che l’allevamento intensivo di bovini, suini, polli e galline per la produzione di uova è altamente dannoso per l’ecosistema. Già Leonardo da Vinci e Cartesio praticavano il vegetarianesimo e oggi sempre più persone stanno attuando una scelta di questo tipo pensando alle conseguenze. Secondo uno studio del Wwf, per produrre un kg di bistecca di manzo, servono 15.500 litri di acqua mentre il 70% d’acqua dolce nel mondo è usato per far crescere piante che diventeranno mangimi per gli animali di allevamento.

Spero che l’ultima frase del testamento di Liebig, bellissima e sempre attuale sia spunto di riflessione per moltissime persone!

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BetterTown

1159301_99935127Immagine Zhulema Mariani

Come artista sono sensibile a tutto ciò che riguarda questo mondo; per questo vorrei segnalare un Progetto, veramente interessante, dell’amica ZHULEMA MARIANI  rivolto ad ARTIGIANI ed ARTISTI: BETTERTOWN.

Vedi Bettertown:http://www.bettertown.gq/blog/e-il-momento-di-decidere

“Siamo partiti con un idea Stefano ed io: riportare visibilità all’artigianato ed al valore artistico racchiuso in esso.
Abbiamo lavorato molto con una serie di incontri per capire meglio l’obiettivo da raggiungere: dopo questi due mesi abbiamo finalmente deciso di partire attivamente.
Il Progetto BetterTown è notevolmente sfidante, ma crediamo che l’unione in questo caso fa la forza. L’artigianato siamo ognuno di noi, io compresa, e siamo i primi a dover presentare il nostro lavoro agli altri promuovendo il talento che trasmettiamo dalle nostre mani.
Perche BetterTown?
Perché vogliamo crescere come una città che si espande!
L’idea principale è la creazione di una rete attiva tra artigiani ed artisti, miriamo a creare una vera e propria Corporate Identinty: il nostro biglietto da visita con il quale vogliamo apparire sul mercato.
Ed è con questo pensiero che nasce l’obiettivo.
Per ogni artigiano la meta ultima è chiaramente la vendita del proprio prodotto ma puntando ovviamente alla creazione di un proprio brand.
Il nostro progetto vuole portare le opportunità migliori per la realizzazione del “sogno” di ogni membro: creare insieme un percorso finalizzato al raggiungimento degli obiettivi ma senza improvvisazioni, che molte volte svalutano il prodotto e trasmettono una immagine mediocre dell’artigiano danneggiandolo.
Ormai le strategie di marketing sul mercato sono di vitale importanza, specialmente in un momento dove la crisi si sente maggiormente e non si può quindi pensare di affrontare tutto questo con leggerezza, o senza gli strumenti adatti.
Uno dei punti forti del progetto è che Stefano ed io abbiamo la competenza in marketing e abbiamo riscontrato che ci sono moltissimi artigiani che sembrano quasi “ abbandonati” a se stessi, con un talento nelle mani che non viene sfruttato nel modo mirato.
L’artigianato italiano ha un grande potenziale e va fatto conoscere proprio per ridare vita al valore artistico che racchiude in sé.
Il primo obiettivo che vogliamo raggiungere è proprio creare la rete che diventi la nostra Identità: ci vuole una costruzione di immagine personale volto alla globalità, sopratutto perché abbiamo tutti un potente strumento tra le mani che è internet. E come imprenditori di se stessi dobbiamo trovare la giusta dimensione di utilizzo della rete web mettendo in gioco la propria immagine, i nostri prodotti , la propria storia e credibilità.
BetterTown nasce per dare l’opportunità a chiunque si iscriva di capire le strategie di vendita finalizzate a trovare strumenti atti a raggiungere obiettività: come citato prima il web è uno strumento efficace ma terribilmente pericoloso se usato in malo modo e sopratutto improvvisato.
“Esserci per esserci “ è un concetto che personalmente trovo discordante con un immagine professionale e soprattutto diventa un concetto di errore nel suo utilizzo.
Ai membri che prenderanno parte al progetto si offre l’opportunità concreta di nascere o ri-nascere come artigiani professionali, di perfezionarsi, di conoscere dinamiche di strategie competenti che consentano di fare “precision marketing”.
Sappiamo tutti quanto la competenza professionale abbia un costo che incide molto in fattori economici ecco perché puntare su un progetto che possa raggiungere ed essere fruibile da tutti gli artigiani che abbiamo la voglia ed il coraggio di investire nel proprio futuro: più siamo e minori quindi saranno i costi, per citarvi esempio concreto, per realizzare una esposizione.
Ci sono punti di forza, che si possono utilizzare già da ora, come una “base operativa”, ovvero lo store di Artigiani alla ribalta che permette una vetrina di visibilità già molto accattivante e con un costo accessibile. Se paragonate il costo di una singola presenza ad un mercatino per esempio ci si è già pagati un anno intero di visibilità.
La maggior parte degli artigiani ha una propria pagina Facebook od un blog con il quale propone i suoi oggetti in vendita, anche questo certo è pubblicità , solo se essa però è coerente con l’immagine che si vuole dare al proprio prodotto: si tende spesso a sottovalutare i particolari che invece sono importantissimi e che se osservati con un occhio maggiormente competente risultano ad effetto negativo verso un probabile cliente.
Lo store offre a differenza di molti altri portali la possibilità di farvi conoscere delicatamente, senza aggressioni pubblicitarie di mille altre finestre: siete i padroni di una piccola vostra boutique, dove il cliente può osservare con calma il vostro prodotto e cosa molto importante conoscere anche voi stessi, la vostra storia, la vostra “ARTE” raccontata da voi medesimi. Non sottovalutate l’importanza di essere voi a spiegare la vostra manualità e la vostra tecnica.
Ma non serve SOLO questo in quanto esso può rappresentare, per chi vuole cogliere l’opportunità di aggiungersi allo store un punto di partenza.
Abbiamo concentrato le riunioni del progetto su alcuni mini obiettivi pro-tempore, proprio perché se vogliamo raggiungere tutti una meta dobbiamo affrontare il percorso insieme con la mente aperta ad apprendere, a mettere magari in discussione un immagine che ci siamo creati fino ad oggi ma che non ci porta i risultati che cerchiamo, oppure semplicemente a perfezionarci.
Parlo al plurale in quanto io stessa sarò insieme a voi parte integrante del progetto con Stefano: CO-WORKING , termine sottovalutato e forse anche mal compreso in molte situazioni, che vi porteremo a comprendere meglio con le proposte attive che ci saranno lungo il percorso.
Creare una piccola città di artigiani che collaborano UNITI e che come tali puntano all’obbiettivo!
Progetto alla portata di tutti e finalizzata anche alla possibilità di promuovere corsi e workshop, all’organizzazione di mostre ed eventi mirati al raggiungimento degli obiettivi del progetto stesso.
Abbiamo anche pensato ad incontri diretti e formulato soluzioni on-line per chi ovviamente causa distanza non potrà essere presente.
Più il nostro progetto crescerà maggiore sarà la possibilità di affermarci anche verso un mercato estero che gode di un momento molto ricettivo, quindi punto di forza da non sottovalutare.
Ora siete voi i protagonisti: sta a voi entrare ed iscrivervi gratuitamente al Progetto.
Non tutti hanno il coraggio di prendere in mano il proprio operato, non tutti vogliono dedicarsi attivamente, e spesso in molti frangenti emerge una sottostima di sé che “non permette di sognare”.
É il momento di decidere se avere solo un hobby oppure di “spiccare il volo” versa la vetta di BetterTown !
VOI siete i fautori del vostro futuro, NOI lo staff che segue il progetto con un accompagnamento guidato e strategie mirate”.

BLOG :http://www.bettertown.gq/blog/e-il-momento-di-decidere

FACEBOOK:https://www.facebook.com/pages/Bettertown/824392264303011

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Tuscan foodEgocreanet ONG c/o l’Incubatore Universitario Fiorentino,
come socio dell’Associazione Tuscan Food Quality Center
(www.tuscanfoodqualitycenter.com),
promuove l’organizzazione di un workshop sul tema:

ECONOMIA CIRCOLARE ed INNOVAZIONE FRUGALE per ELIMINARE GLI SPRECHI DI CIBO

Il workshop costituisce un seguito all’impegno preso alla conferenza “L’economia circolare per uno sviluppo responsabile nella produzione del cibo”, Firenze 29/30 aprile 2015, che ha analizzato le potenzialità e le opportunità dell’applicazione dei concetti dell’economia circolare in Agricoltura, vd: http://www.eurosportello.eu/sites/default/files/AgricolturaCircolare.pdf
L’incontro intende anche avviare un percorso di sviluppo di possibili iniziative e progetti, anche su bandi di finanziamento in ambito PSR o Horizon 2020, che possano sperimentare ed applicare i modelli, processi e tecnologie presentati.

INVITO :

Cari amici e colleghi vi invito a partecipare e collaborare all’ Iniziativa: “Economia Circolare e Innovazione Frugale per riutilizzare i rifiuti Agricoli e di cibo” che e’ finalizzata a sostenere a livello territoriale la strategia per alimentare il pianeta di EXPO 2015.

L’ evento si svilupperà in tre manifestazioni c/o Villa Montepaldi in San Casciano VDP. (https://www.facebook.com/VillaMontepaldi).

Il Primo incontro si terrà il 23 GIUGNO 2015 ( ore 10.00- 13.00) e gli altri due sono previsti in Settembre e Novembre 2015.

Gli organizzatori sottoscrivono l’ impegno di quanti vorranno promuovere ed investire nella progettazione dell’ innovazione dello sviluppo della Agricoltura locale al fine di valorizzare l’ economia circolare e l’ Innovazione Frugale nel territorio, in modo da produrre alimenti con modalita’ innovative per ottenere una elevata qualita’ nutrizionale e non sprecare un cibo sano e di elevato valore economico e culturale.

Comitato Scientifico (in via di definizione):
Giampiero Maracchi: Presidente Accademia dei Georgofili
Prof. Massimo Vincenzini: Presidente Tuscan Food Quality Center
Prof. Marco Bellandi: Prorettore Università di Firenze
Prof. Giacomo Pietramellara: DISPAA – Università di Firenze

Concept paper – Preliminary info

Innovazione Frugale = in un periodo di crisi strutturale, innovazione è saper trovare soluzioni ingegnose a basso costo, imparando a sfruttare al meglio le risorse a disposizione, per la produzione, distribuzione e vendita di un bene. Nata in India come necessità, da noi è un modo diverso di pensare l’innovazione per favorirne la sostenibilità, in cui la collaborazione fra ricerca e impresa è finalizzata a ridurre i costi dei prodotti alimentari, a semplificare i processi, ed alla riprogettazione dei prodotti e di co- e sub-prodotti per sviluppare un’ economia circolare finalizzata ad evitare lo spreco del cibo.
vd Frugal Innovation: http://www.know-hub.eu/knowledge-base/encyclopaedia/frugal-innovation.html#concept
OBIETTIVI
Economia Circolare – L’idea fondante è incentrata a trovare e divulgare modalità innovative di economia circolare in riferimento al cibo di elevata qualità nutrizionale, basata su ricette di pranzi semplici orientati al minimo spreco di alimenti, senza particolari esigenze di presentazione. Inoltre, si propone di incentivare l’uso agricolo del suolo mediante lo sviluppo di serre e di innovazione frugale in riferimento anche alla agricoltura urbana.
Bio-Economia – Frutta e verdura piegati o fuori di modello vengono gettati via ancora prima di lasciare il campo. I rifiuti alimentari costituiscono un enorme spreco nella vendita al dettaglio dei supermercati e nella ristorazione improntata al lusso. L’ innovazione frugale può migliorare vari funzionalità per eliminare assurdi sprechi di cibo: ad es. le date di scadenza molto spesso non corrispondono alle specificità dei diversi tipi di cibo o di prodotti. A tal proposito segnaliamo come esempio d’ innovazione frugale l’iniziativa FoodCloud, che, come altre similari, mira a limitare i rifiuti alimentari sfruttando il valore sociale delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. In particolare, tali iniziative consentono quotidianamente a ristoranti, mercati e supermercati di donare surplus commestibili danneggiati o vicino alla data di scadenza, a organizzazioni di beneficenza che possono offrire questo cibo ancora buono e sano per le persone bisognose.
Tecnologie Emergenti – Ad es. idee per il miglioramento del sistemi intelligenti di risparmio di cibo ed energia come ad es il “Frigorifero Intelligente” per garantire risparmio energetico ed economico grazie ad un utilizzazione di bio-sensori, videocamere ed iterazioni a distanza con smartphone e telefoni cellulari. vd: http://www.regione.emilia-romagna.it/consumatori/notizie/2015/febbraio/cibo-un-201cdiario-anti-spreco201d-e-il-frigorifero-intelligente;
Il Cibo per il Cervello – L’obiettivo di individuare le sfide e le opportunità della ricerca sulla nutrizione personalizzata per stare bene e vivere a lungo per vari tipologie di persone, bambini, donne incinte, sportivi, persone obese, anziani.

Mostra di Egocreanet Q.ARTE, in favore di una strategia culturale per animare la creatività e potenziare l’ innovazione e la responsabilità sociale attraverso l’arte contemporanea.

Call For PAPERS
Gli interessati a collaborare a questa iniziativa, anche a premessa di un successivo progetto Europeo specialmente indirizzato alla collaborazione con i paesi emergenti in Africa (http://centre-for-frugal-innovation-in-africa.nl/) ed altrove nel mondo, possono contattare:

Paolo Manzelli <pmanzelli.lre@gmail.com>
https://www.facebook.com/groups/EGOCREANET/

(Vedi Sintesi di Promozione e valorizzazione della Ricerca nel primo semestre 2015 , di EGOCREANET c/o- IUF/csa-RVI )

NOTA sul significato di INNOVAZIONE FRUGALE
https://www.facebook.com/groups/EGOCREANET/?fref=ts

FRUGAL INNOVATION = JUGAAD INNOVATION (FROM INDI R&D of Micro-enterprises in India) Frugal Innovation means not only “cheap” but the result of eliminating non-quality values as adding costly features.

–> La Innovazione Frugale risponde alla Domanda “Come ambienti complessi e risorse limitate influenzano la possibilità per le imprese e la ricerca di sviluppare valore aggiunto alla produzione integrando tra business e sviluppo sociale, pur riducendo in modo significativo l’uso delle risorse sempre più scarse sia economiche che naturali”. In vero, si tratta di risolvere e anche trascendere, il paradosso di “fare di più con meno”. L’innovazione frugale è una scommessa che diventa necessaria per un “periodo di austerità”, in cui le imprese da un lato sono responsabilmente costrette dai governi a essere eco-consapevoli pur rimanendo capaci di creare nuove offerte accessibili, economicamente sostenibili e di alta qualità. Ancor più che una nuova strategia, l’innovazione frugale necessita un cambio di mentalità per favorire un approccio flessibile che percepisce i vincoli di risorse non come una sfida debilitante, ma come un’opportunità di crescita e di cambiamento.
vd: http://knowledge.insead.edu/innovation/frugal-innovation-a-new-business-paradigm-2375

–> La Innovazione frugale è conosciuta anche con il termine Hindi (nato in India), di “JUGAAD INNOVATION” che può essere tradotto come “l’arte di improvvisare una soluzione in circostanze difficili”. Essa illustra un movimento in crescita nei mercati emergenti che ha consentito una innovazione più veloce a costi inferiori, orientato a soddisfare le esigenze dei clienti che non praticano l’economia del lusso.
–> Oggi l’Economia frugale è una scommessa per sviluppare la creatività imprenditoriale in ogni ambiente in cui le risorse economiche e sociali e naturali sono limitate, cosa che comporta la capacità di rivoluzionare il modo di concepire la futura R & S in sempre più ampi settori della produzione mondiale.

Paolo Manzelli, 12/Maggio/2015, Firenze
egocreanet2012@gmail.com

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di Paolo Manzelli

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c/o Auditorium Ente Cassa di Risparmio di Firenze

via Folco Portinari 5r – Firenze, Italia

Ore: 9:30-14:00 / 30 Aprile 2015

  • N.B. “Agronomia Circolare per la Riduzione e Riuso degli scarti di un’agricoltura sostenibile”

Il 29 Aprile Pomeriggio ( 15.00-18.00) si terra’ un Premeeting c/o la Regione Toscana in Piazza Unita’ 1 – Firenze allo scopo di organizzare un Focus Group per coordinare un Progetto Horizon 2016-20 su l’ Agronomia Circolare.

VEDI: http://ec.europa.eu/environment/circular-economy/

Con “Economia Circolare” si intende una strategia innovativa per l’ efficientizzazione dell’utilizzo delle risorse, in cui i prodotti finali di una fase di produzione diventano origine di una successiva fase, dando luogo ad un modello di produzione circolare. Tale modello strategico tendente ad azzerare la generazione di rifiuti, può essere vantaggiosamente applicato nel complesso dei processi agricoli e alimentari, utilizzando gli scarti dei singoli processi per una maggiore produttività ed un minore impatto ambientale, trasformando i rifiuti in sub-prodotti di energia ovvero co-prodotti nutraceutici, fertilizzanti ecc. La proposta di EGOCREANET, organizzatore dell’evento, intende incoraggiare la ricerca e le aziende del settore alimentare ed agricolo ad innovarsi applicando i criteri e le prospettive di innovazione dell’economia circolare così da sviluppare un modello condiviso di “Agronomia Circolare”. Percio’ nel pre-meeting si propone l’aggregazione di gruppi di lavoro finalizzati a condividere le questioni di maggior interesse nel quadro del futuro sviluppo della “Economia Circolare” al fine di coordinare progetti Horizon 2020 su tale tematica d’ innovazione sociale e produttiva. L’obiettivo della Conferenza è quello di creare un “think tank” per aggregare competenze e capacità creative delle aziende e della ricerca, in modo da favorire lo sviluppo sostenibile del territorio Regionale e Nazionale. L’evento del 29/30 Aprile complessivamente intende contribuire a ripensare creativamente la sostenibilità delle filiere circolari produttive dell’ agro alimentare, mediante lo sviluppo di un thinking design innovativo basato sull’auto-sostenibilità energetica e sul riciclaggio tendente a zero dei rifiuti, che iniziera’ con EXPO 2015 per andare verso una futura strategia di elevata responsabilita’ e consapevolezza sociale ed economica.

PROGRAMMA del 30 Aprile 2015

9:00 Saluti iniziali ( → 10′ ciascuno)
• Carlo Chiostri, Dirigente – Regione Toscana
• Marco Bellandi, Prorettore Trasferimento Tecnologico – Università di Firenze
• Paolo Centritto, Direttore IVALSA – CNR
9:30 Relazioni introduttive ( → 20′ ciascuna)
• Diassina Di Maggio, Direttore – APRE. “Nuove strategie di promozione della ricerca europea
• Gaetano Borrelli, ENEA:”Sostenibilità tra ambiente, economia e società: dal paradigma dell’economia di frontiera alla green economy
• Giampiero Maracchi, Presidente – Accademia dei Georgofili: “Il ruolo dell’agricoltura sugli equilibri planetari
• Alessandro Ruggieri, Rettore – Università della Tuscia: “Economia circolare nel settore agrofood: profili socio-economici
10:50 Interventi di ricerca e sviluppo ( → 15′ ciascuno)
• Annalisa Romani, PHYTOLAB – UniFI: ”Biomasse agroindustriali per nuove produzioni sostenibili
• Luigi Campanella, Dip. Chimica – Università La Sapienza, Roma: ”Economia circolare o circolarità economica?”
• Katya Carbone, CRA – FRU, Roma: “Innovazione scientifica nel settore agroindustriale ed economia circolare: la nuova sfida
• Giacomo Pietramellara, DISPAA – UniFI: ”Serre verticali: un esempio di agricoltura urbana ecosostenibile
• Giuseppe Surico, Presidente Scuola di Agraria, UniFI: “Nuove sfide per l’agricoltura e formazione
• Mario Tredici, DISPAA – UniFI: “Algal walls: cibo, combustibili e prodotti utili da pareti fotosintetiche nelle città del futuro
12:20 Best practice, progetti, spin.off,… ( → 10′ ciascuno)
• Antonio Mauro, Direttore R.S.: “Riduzione, riuso e business dagli scarti di lane per le imprese agricole di allevamento
• Fabio Masi, Agronomist – IRIDRA spa: “Recupero Nutrienti dalle Acque in ambito civile e zootecnico
• Chiara Casazza, Marco Sala, DIDA – UniFI: “Urban Con(T)emporary Agriculture, agricoltura urbana per la città sostenibile
• Antonio Di Giovanni, Funghi Express Soc.Agr.: “Una start-up a rifiuti zero
• Giulia Detomati, Venti Sostenibili.: “Verso l’economia circolare nel Parco Agricolo Sud Milano: il progetto Caffè in Campo
• Marianna Faraldi, Tecnoalimenti SCpA, “Biogas3: produzione di energia rinnovabile sostenibile da sottoprodotti agroalimentari
13:20 Dibattito

La partecipazione è gratuita. È richiesta la registrazione: inviare una email a Paolo Manzelli <egocreanet2012@gmail.com>
Il programma aggiornato sarà disponibile al link: http://www.eurosportello.eu/sites/default/files/agricoltura-circolare.pdf
L’evento è organizzato da EGOCREANET (ONG di R&S ) in collaborazione con Eurosportello (membro della rete
(Enterprise Europe Network) ed altri soggetti che saranno progressivamente coinvolti.

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by Paolo Manzelli <egocreanet2012@gmail,com>

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→ The concept of a Circular Economy, was introduced ,in 1990 addressing the interlinkages between economic functions and the environment. (Pearce D, Turner RK (1990) Economics of natural resources and the environment. Harvester Wheatsheaf, London).
Transitioning from current resource management practice dominated by linear economic models of consumption and production, to circular agronomy models of resource use, will require insights into the stages and processes associated with socio-technical transitions.
The concept of a circular economy – currently widely promoted in China though a specific low emphasises the symbiotic benefits of a thinking design of processes that include recycling of residual waste materials to by- and co- products through , and so that become able to promotes resource minimisation and the adoption of advancements in cleaner technologies So that In Circular Economy , will be as a net benefit to future society and to the living environment as a whole.So that today traditional industrial managers think that if profit-seeking companies see the the recycling and reuse options of circular economy are for profit they should already have been realised.
Certainly in linear approach to conventional economy the recycling will be undertake but only where it is profitable from a private economic viewpoint.
Unlike the new strategy “WASTE END” plans to clear to zero the generation of waste as the necessary condition of renewed innovation strategies of science and technology that will be able to minimize the pollution of environment and ensure the life and health of future generations.
Therefore European recent strategy on Circular Economy look forward an integration between Public-Private decision-makers for improving a responsible research and development of developing an more complete integration in the context of industrial ecology that permit a secure advancements that recycling and reuse of primary and natural resources will take place where it became socially desirable and efficient.
As a first step of Circular Economy advancements , it is necessary to improve a public understanding of social responsibility of research to enhance the strategic perspective how Circular Economy principles can provide net social benefits.
This new cultural responsible approach is focused . an in-depth understanding based on disseminating the description of the environmental consequences of the linear approach of traditional industrial-economy choices, that look to be without environmental limits .
Thereby EGOCREANET (NGO – Business Incubator University of Florence -IT ) think important to develop a cultural innovation role in the project about “CIRCULAR AGRONOMY” for making in a new evidence the need of a transdisciplinary circular approach of research and development that need to became more in symbiosis with the evolutionary transformation of nature.
From the scientific principles we well known that circulating matter and energy means to reduce the need for new inputs to the economic system and help delay the increasing entropy. In spite of this , the understanding of private business look only to a short point of view of the business of each single enterprise. So that we need to carefully understand that it will be a contemporary need to favor both for a better theoretical  and practical approach, that look to a global point of view of a network-system of research and industry that may be able to overcome the traditional industrial development that following a linear approach here differs fundamentally from the need of new scientific theorization andpractice of the knowledge society.
As a matter of facts the linear industrial development is becoming near to the collapse, this because the pollution of environment is the cause of more and more economic disasters caused by the climate change and the increase of illness as cancer and so on…, as we can see with a great evidence .
Environmental pollution today change deeply the public and private risks in economy that are exceeding the sustainable capacity of the human.societies. So that Egocreanet think that will be important to underline our support to enhance a cultural advancement to change the conventional perception of the economics efficiency of linear development in respect of the new strategic approach of Circular Economy .
“Circular Economy in Agriculture”, will be the title of coference organized by Egocreanet , in order to advance in retinking the future knowledge society overcoming the traditional linear rate of production developmental models .
Modern Agriculture today is looking forward to the “End of Waste” , so that nowadays require a different circular model of business and productivity that will be able to develop a new model that go to the zero waste generation. The trouble is that now the environmental pollution and the waste landfilling destroy sistemetically natural resources over the limit of an evolutionary balance . So that a deep change this industrial model will be the mission of “CIRCULAR AGRONOMY” to favor a deep economic and social knowledge society. This mission of the circular agriculture need to become very significant for AGRIFOOD SECTOR in protecting environment and preserving people’s health . Moreover, this responsible mission it become also a question of consciousness in science and innovation oriented to favor a disruptive innovation based on Circular Economy models. Thus the new approach of agrofood production need to be developed before the complete collapse of the obsolete industrial society. Henceforth Egocreanet hope in conscious and creative people that would trust to look to the near future of the knowledge society .
see PROGRAM of the CONFERENCE in the dates 29/30 APRIL 2015 in Florence ( now in Progress) (*)
The Mission of he Florence Conference would improve the goal to advance in understanding that the priority of the Circular Economy in various Agricultural sector will be to renew the thinking design the production by an open cooperation both in business and responsibility for a better sustainable future.
Finally Egoceanet would realize an Horizon 2016/20 project to ensure sustainable development impact and implementation looking to reinforce the activities focused on advance in green energy development, based on the use of biomass is in the right path in adopting a holistic approach in the promotion of renewable energy from agricultural waste and in developing the quality of food through the reuse as nutraceutical co-products the waste of food production.

Biblio. On Line

– Circularity in Resource management change : http://www.mdpi.com/2079-9276/3/1/248/htm;
– Circular Economy in China : http://env.nankai.edu.cn/en/content/?413.html
-Europe Report in Circular Economy :http://ec.europa.eu/environment/circular-economy/pdf/circular-economy-communication.pdf
-Circular Economy Advantages: http://www.accenture-blogpodium.nl/latest-post/how-to-capture-the-advantages-of-the-circular-economy/
-Circular Economy experts: http://www.environmental-expert.com/Files%5C6063%5Carticles%5C15091%5Cart12.pdf
-CIRCULAR AGRONOMY :
http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=57161; http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=57028
– Agricultural waste : http://www.bisheziliao.com/FileRoot2/2014-8/19/9d7bf55b-c8ab-443a-95cc-42b96c17c791/200421.pdf
(*) FLORENCE- CONFERENCE 29/30 April 2015- Preliminary Info: http://www.forumdiagraria.org/mostre-fiere-e-convegni-f71/conferenza-su-economia-ciclica-firenze-30-aprile-2015-t91040.html
– 2015 international Year of soil: http://www.suoli2015.ch/index.php?id=250

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di Paolo Manzelli – Presidente Egocreanet <egocreanet2012@gmail.com>

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L’ ECONOMIA CIRCOLARE e’ un’ effettiva risorsa per l’ Italia che voglia cambiare verso nella strategia economica e  sociale, cio’ in quanto i Rifiuti sono uno spreco tanto più dannoso in quanto oggi l’innovazione tecnologica permette di recuperare tantissima materia primaria e di evitare l’ inquinamento, con attivita’ di ricerca ed impresa, preziose per lo sviluppo di un Paese come l’ Italia che è povero di materie prime. L’assurdo comportamento è quello che abbiamo irresponsabilmente tenuto fino ad oggi con la gestione dei rifiuti così come abbiamo visto accadere nella terra dei Fuochi e nell’ invadente sporcizia delle citta’ turistiche, causa prima del loro degrado. La mancanza di una cultura ciclica ci sta pertanto rovinando sistematicamente e cio’ è divenuto del tutto assurdo. Mi domando pertanto quale irresponsabilita’ civile sia da attribuire alla ricerca e sviluppo delle Università e degli Enti di Ricerca pubblici e privati su questo collaborando nel far crescere la responsabilità sociale della ricerca ed dell’ impresa, cosi’ come si propone di stimolare EGOCREANET con la CONFERENZA del 29/30 APRILE 2015 .http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=56704;http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=56584

La societa’ industriale contemporanea è al limite del collasso per aver perseguito un’ economia lineare ritenendo possibile uno sviluppo economico senza limiti. (1)

L’esaurimento delle risorse naturali della terra,  dell’ acqua potabile e l’inquinamento dell’ aria sono la radice di un sistema di produzione che nel suo complesso rischia di divenire globalmente insostenibile. Quindi nell’ epoca contemporanea si impone con sempre maggiore evidenza la necessita’ di una netta revisione delle opportunita’ di produzione e di business per evitare un ineluttabile collasso economico e sociale di vaste e incontrollabili proporzioni.

A fronte di cio’ recentemente il concetto di “economia circolare” ha guadagnato l’ attenzione politica ed economica mondiale nella ricerca di una visione strategica di lungo periodo che possa mettere a punto una modalita’ efficace per ridurre l’intensità del danno generato della decrescita e dall’ inutile sperpero di risorse naturali al fine di poter rinvigorire l’economia dello sviluppo eco-sostenibile. (2)
Lo scorso 2 luglio 2014 la Commissione europea ha presentato una comunicazione «Verso un’economia circolare: un programma a zero rifiuti per l’Europa» (COM(2014)398), che si basa sul presupposto che da un uso più efficiente delle risorse deriveranno nuove opportunità di crescita e occupazione. (3)

Il modello dell’ Economia Circolare, per non rimanere uno semplice slogan, va ridefinito e sperimentato in termini di business innovativo, di nuovi modelli imprenditoriali, che pongano in evidenza come si possa ricavare un netto vantaggio economico e sociale, dando sviluppo ad una riconversione produttiva, basata su una conoscenza condivisa tra impresa e ricerca capace di :

• favorire un sistema di “cross-fertility” multi-disciplinare e multi-attoriale.
• garantire un management collaborativo finalizzato alla sostenibilita’ ambientale.
• innovare il processo produttivo orientato a rilasciare zero rifiuti.
• integrare l’ economia dello sviluppo in una dimensione “glocale”.

II Modello di business innovativo che risponda a tali assi portanti di un nuovo modello di sviluppo è la scommessa dell’ Economia Ciclica, nella quale le aziende e la ricerca devono ripensare le loro comuni strategie di sviluppo, innovando prodotti, processi e mercati nel quadro della futura economia della conoscenza.

Il fulcro di tale innovazione e’ un complesso “Thinking Design” del management della produzione e sviluppo, necessario a ripensare all’ innovazione circolare di prodotti, processi e mercato.

In Economia Circolare i materiali utilizzati in prodotti commerciabili non sono piu’ visti semplicemente come “prodotti primari” , ma come potenziali attività di riconversione, in quanto ciascuna risorsa andra’ ripensata in modo che essa possa può essere riutilizzata come input in altre catene di valore e di sviluppo.

Le imprese in collaborazione con la ricerca, dovranno superare rapidamente l’ insostenibile modello lineare , del ”take-make-waste” “e quindi riflettere, per ogni area di sviluppo, sul come massimizzare, in un sistema di cross-fertility collaborativo, che dia valore ai molteplici prodotti nella dimensione di favorire una durata temporale consistente in più cicli di vita e di consumo.
Al primo posto per iniziare lo sviluppo dell’ Economia Ciclica è pertanto un programma innovativo di “Thinking Design” fondato sulla ri-progettazione dei prodotti e processi di produzione e sviluppo finalizzati a generare più cicli di vita all’ investimento in risorse naturali ed umane e prodotti primari.

Catturare il valore aggiunto dell’ Economia Ciclica come business innovativo richiede infine anche di fare riferimento a nuovi modelli commerciali che sono collegati a innovazione modulare del sistema di riciclaggio della produzione .

Pertanto i possibili vantaggi della Economia Circolare richiedono un cambiamento responsabile della ricerca e dell’ impresa, pertanto la responsabilità sociale ed ecologica dello sviluppo è l’ atteggiamento fondamentale per passare da modelli lineari a modelli di business circolari tali che diminuiscano celermente l’ impatto ambientale della produzione industriale.

Certamente le barriere allo sviluppo dell’ “Economia Circolare” sono globalmente potenti, proprio in quanto sono determinanti la conservazione di interessi precostituiti, i privilegi, i preconcetti e le limitazioni culturali. La transizione verso un’economia circolare richiede pertanto modifiche sostanziali economiche e culturali integrate che implicano l’adozione di nuovi modelli di mercato, nuove modalità di trasformare rifiuti in risorse, e nuovi modelli di comportamento dei consumatori.

Pertanto per stimolare la complessa trasformazione dell’economia in un’economia circolare, EGOCREANET ONG di R&S si impegna a promuovere iniziative di riflessione e stimolo sulla responsabilita’ sociale della ricerca e della impresa indirizzate sulla ampia comprensione tematica della Economia Circolare finalizzata al rilascio di zero rifiuti. (4)
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Biblio online :

(1) – Collasso Societa’ Industriale:
http://www.caosmanagement.it/182-l-imminente-rischio-di-collasso-della-societo-industriale

(2) Circular Economy : http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=56584

(3) COMMUNICATION FROM THE COMMISSION 02/JULY 2014:

Fai clic per accedere a circular-economy-communication.pdf

(4) Conferenza Economia Circolare nel settore Agro-Food 29/30 Aprile 2015 Infornazioni in: http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=190989

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 Presentazione del Prof. PAOLO MANZELLI

Presidente EGOCREANET, egocreanet2012@gmail.com

 Progetto QUASSI ( Quantum Art, Science and Society for responsible Innovation )

to the meeting with a Delegation of Latin America

  11th-Dec.2014 (h.14.30)

c/O Business Incubator -“University of Florence “

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Relazione del Prof. PAOLO MANZELLI

Presidente EGOCREANET, egocreanet2012@gmail.com

al Convegno“GREEN BUSINESS” – “ALIMENTA L’IMPRESA”

Promossa dall’Associazione APULIA KUNDI / ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione

27 Novembre 2014 – 24 Gennaio 2015 –

c/o Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (via Giulio Petroni, 15/F – Bari)

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di Daniela Biganzoli(Dab)
http://www.dabpensiero.wordpress.com
daniela.biganzoli@gmail.com
Sognare l'oltre“Sognare l’Oltre “-Daniela Biganzoli(Dab)-2012

L’ articolo   di seguito è stato pubblicato sulla rivista   “IL CAOS MANAGEMENT” nell’Edizione speciale dal titolo“SIS-RRI CONFERENCE: SCIENCE, INNOVATION AND SOCIETY – ACHIEVING RESPONSIBLE RESEARCH AND INNOVATION” . SISRRI è una conferenza internazionale organizzata durante la presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea e sostenuto dalla Commissione Europea.

Nell’Edizione speciale potrete trovare anche l’articolo scritto dal Prof. Paolo Manzelli, presidente di Egocreanet, associazione onlus di ricerca con sede c/o l’ Incubatore Universitario Fiorentino (IUF).

La Scienza, secondo Ervin Laszlo, esperto in teoria dei sistemi, si è sviluppata molto più rapidamente della Coscienza rappresentando il maggior pericolo per l’attuale umanità, in quanto dona un’enorme potere agli esseri umani senza una consapevolezza globale delle loro azioni. Per questo motivo la Scienza oggi ha un’enorme responsabilità sociale e deve trasformarsi in una Scienza Olistica che non sia al servizio del materialismo, degli interessi personali ma operi nel rispetto e nell’amore del Tutto, dell’intero. Quella attuale invece è una scienza riduzionista che si basa sulla convinzione di poter smontare ogni cosa per isolarne le singole componenti e studiarle una alla volta; proprio per questo sta attraversando un momento di profonda trasformazione e rinnovamento. E’ una scienza che non tiene conto che negli esseri viventi il tutto è superiore alla somma delle parti. Heisemberg, uno dei fondatori della meccanica quantistica, oltre che premio Nobel per la Fisica, diceva che“… gli sviluppi più fruttuosi si verificano spesso ai punti di interferenza tra due diverse linee di pensiero”. In un momento particolarmente critico come quello attuale occorre pensare eticamente, non pensare solo a noi stessi ma a un bene comune in un pianeta sano. Per questo oggi l’Arte può rivestire un ruolo incomparabilmente più ambizioso di quello che aveva nel passato, passando “Dall’Io al Noi”, dal pensiero individuale a quello collettivo, unificando varie discipline. Del resto l’arte e quindi le immagini, le forme e i colori, costituiscono il mezzo di comunicazione più diretto. Pensiamo ai bambini, prima ancora di impossessarsi del linguaggio, utilizzano il disegno come tentativo di comprendere il mondo fisico. Diviene allora importante sviluppare la creatività che utilizza un percorso affascinante ed inusuale per partorire un’idea. Si è visto infatti che nei “creativi” la circolazione sanguigna si attiva in entrambi i lobi frontali, mentre normalmente si registra solo in quello sinistro, sede della razionalità. Quindi il creativo possiede la capacità non tanto di scoprire nuove cose, ma la facoltà di percepire la realtà con occhi diversi, accendendo anche negli altri la scintilla di nuovo sapere. Quella però che chiamiamo realtà “oggettiva” non ha niente a che vedere con la realtà sostanziale della materia e dell’energia. Infatti dal punto di vista neurologico, vedere un oggetto o immaginarlo implica la stimolazione delle medesime aree del cervello. Con il falso criterio di oggettività del reale percepito, la cultura occidentale ha perso completamente la consapevolezza di ciò che invece, per istinto, era ben chiaro per l’uomo delle antichissime civiltà; gli sciamani, ad esempio, intendono la realtà come una forma speciale ovvero cosciente del sognare. Lo stesso Picasso, si era reso conto che la realtà è una elaborazione soggettiva della percezione, perché vista da un’unica prospettiva; cercò allora di rappresentarla in modo diverso ed alternativo, superando i parametri della geometria euclidea e della prospettiva. In assonanza con le teorie della Relatività di Einstein Picasso aggiunse così una quarta dimensione, il tempo non più separato dallo spazio, al fine di rappresentare in modo più completo la realtà. Col suo capolavoro ” Les demoiselles d’Avignon” inaugurò la stagione del Cubismo. L’Arte può così fornire alla Scienza nuove intuizioni per il progresso futuro.
L’Arte, come diceva Paul Klee, non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è. La Quantum Art fa proprio questo, mostra, evidenzia quello che spesso altri linguaggi non riescono a dire, fornendo una nuova concezione del mondo meno limitativa.
E’ in questo contesto di transizione che nasce quARte, movimento di Arte Quantistica, di cui sono la Responsabile. Questo movimento, promosso dall’associazione scientifica EGOCREANET, è finalizzato ad aumentare la “realtà conosciuta” integrando i punti di vista artistico, scientifico e tecnologico. Se la scienza non comincerà a vedere il cervello da una prospettiva più olistica, avvalendosi dell’immaginario artistico, le teorie scientifiche saranno staccate dal modo in cui vediamo noi stessi. Gli artisti si affidano alla fantasia, ma la fisica moderna supera oggi l’immaginazione, richiedendo così la collaborazione degli artisti. Siamo prigionieri di certi schemi interpretativi da noi stessi creati nel passato. Le impalcature mentali, le ideologie, i concetti, le opinioni, condizionano sempre il nostro agire. La fisica quantistica sta veramente rivoluzionando l’intera concezione della realtà. Le implicazioni delle scoperte degli ultimi decenni, tuttavia, non hanno ancora nemmeno cominciato a scalfire le nostre convinzioni acquisite ormai da secoli durante tutta l’epoca industriale.
Mi riferisco quindi ad una visione dove Arte e Scienza entrano in sinergia, in cui una è di aiuto all’altra. Pensiamo ad Einstein che attribuì soprattutto alla musica, sua grande passione, le sue intuizioni scientifiche arrivando a dire che “I grandi scienziati sono artisti”. Secondo lui l’Arte e la Scienza aspirano all’universale, partendo dall’intuizione. Anche per Arthur I. Miller, famoso fisico e divulgatore scientifico, è praticamente impossibile immaginare la scienza senza le immagini. In questa accezione, gli scienziati sono come gli artisti: entrambi cercano una rappresentazione visuale del mondo. “Nel momento della visione creativa, si dissolvono i confini tra le discipline e sia gli artisti sia gli scienziati cercano nuovi modelli di estetica“ Arthur Miller.

Bibliografia e sitografia

Urra-“Il punto del caos”- Ervin Laszlo
Semir Zeki – La visione dall’interno-Universale Bollati Boringhieri
https://dabpensiero.wordpress.com/2007/12/10/relativita-nella-letteratura-nella-fisica-e-nellarte/

 

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<Il futuro del cibo è il futuro della vita>(*)
Paolo Manzelli –Presidente EGOCREANET, egocreanet2012@gmail.com

 

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“Sovranità Alimentare” significa il diritto di tutti gli uomini di organizzarsi per condividere l’ impegno di nutrirsi con alimenti sani ed accessibili. La Sovranita’ Alimentare consiste pertanto nel favorire e promuovere la riduzione della fame e della povertà con strategie di sviluppo mirate a individuare sistemi di produzione alimentare che sviluppino le oppotunita’ di vivere in salute e benessere. Pertanto il tema del diritto al cibo ed alla salute è parte essenziale della cultura dello sviluppo le cui azioni si attuano progettando azioni e programmi finalizzati a rinnovare le strategie di cambiamento della nutrizione e salute che riguardano tutti come cittadini, consumatori e produttori. Pertanto la Sovranita’Alimentare e’ un sostanziale impegno ed una scelta di vita sana di tutte le persone le quali condividano buone pratiche di sviluppo alimentare e l’ adozione di nuovi stili di vita necessari a promuovere concrete forme di cambiamento dell’attuale modello di sviluppo mercantile-consumistico. Sovranità Alimentare significa anche la possibilità per gli Stati, le regioni, le comunità locali in tutto il mondo, di poter decidere autonomamente cosa produrre, e scegliere metodi di coltivazione sostenibili, rispettosi dell’ambiente della bio-diversita’ e delle tradizioni locali, e di individuare su quali mercati e a quali destinatari indirizzare la produzione degli alimenti, per offrire cibi sani e a prezzi accessibili anche nelle zone meno fertili della terra al fine di promuovere la riduzione della fame la malnutrizione e la povertà . (1)

FOODFORWORLD

-> Linee e strategie di gestione responsabile della terra.

Gli ostacoli che provocano la difficolta’ o mancanza di accesso alla coltivazione della terra, nonche’ alla distruzione della fetilita’ dell’ humus, sono tra i principali fattori negativi per la Sovranità Alimentare e lo sviluppo dell’agricoltura; quindi tali fattori rappresentano un rischio per il mantenimento o per l’aumento di comunità rurali più sostenibili capaci di contribuire alla crescita effettiva della Sovranita’ Alimentare. Diversamente dalle esigenze di sviluppo della Sovranita’ Alimentare, si assiste ad una competizione nel mondo per l’ accaparramento di terreni (LAND GRABBING = una forma di neocolonialismo per il controllo della terra), riguardante pratiche di acquisizione su larga scala di terreni agricoli, che è particolarmente attiva nei paesi in via di sviluppo, mediante affitto pluriennale o acquisto di grandi estensioni agrarie da parte di compagnie multinazionali, governi stranieri e singoli soggetti privati. (2)
Tale fenomeno sta diventando sempre piu’diffuso, così che ha assunto una particolare connotazione di crescita del profitto a favore della “Societa’ Industriale”, a partire dagli anni 2007-2008, quando l’accaparramento di terre è stata conseguenza della recente crisi dei prezzi alimentari e della volontà, da parte di alcuni paesi altamente industrializzati, di assicurarsi le proprie riserve alimentari al fine di tutelare la propria sicurezza nella fornitura di cibo nel settore del mercato alimentare, gestito ormai dai grandi supermercati. Inoltre il Land Grabbing è stato orientato dalla necessita’ di utilizzare i terreni per la produzione di Bio-Carburanti da prodotti agricoli, che a partire dagli anni 2000 ha trovato uno sviluppo crescente in parallelo con la crescita del prezzo del petrolio come fonte alternativa di energia rinnovabile, che purtroppo entra in competizione con l’ utilizzazione della terra per uso alimentare. Per uscire da tale contraddittoria competizione tra energie alternative e produzione di alimenti, è necessario adeguare ogni territorio alla propria bio-capacità ed agire sulle sue potenzialita’di evoluzione viste in termini di KBBE ( Knowledge based Bio-economy). Cio’ in modo da poter migliorare la fertilita’ ecologica del terreno come orizzonte e riferimento eco-economico per poter ri-orientare la propria organizzazione socio-economica locale nell’ ambito dello sviluppo globale della futura societa’ della conoscenza. (3)

>Prosperità e privilegi senza sviluppo determinano il collasso ineluttabile della societa’ industriale.

COLLAPSE

La “crescita illimitata” è stato dogma del sistema economico della produzione industriale, ma è proprio il prevalente costante aumento del profitto finanziario il problema attuale che determina l’ irreversibile crisi contemporanea del modello di produzione e commercio della ormai obsoleta “Societa’ Industriale”.
Il cambiamento che conduce alla ristrutturazione sociale ed economica della futura “Societa’ della Conoscenza”è ormai in atto, al di là delle contraddizioni e delle resistenze che si incontrano in tale transizione epocale viste in termini di programmabili rischi ed anche inaspettate disgrazie ed eventi.

Cicle

> La ECO-ECONOMIA CICLICA: Programmazione indirizzata ad evitare i rischi di completo collasso socio economico correlate alle crescenti incertezze di approvvigionamento idrico e di cibo ed alle conseguenti emissioni di rifiuti inquinanti e di CO2 , che rendono necessaria l’ attuazione ciclica del ripristino delle risorse naturali ottenibile mediante la gestione condivisa e collaborativa di processi di produzione agraria. (4)
Con la “economia ciclica ed ecologica” attuata in sostituzione della strategia tradizionale lineare di consumi che vengono dismessi e bruciati come rifiuti, in vero potra’ essere ridotta la rapida obsolescenza del modello di produzione industriale, benche’ l’ esigenza di un nuovo modello di sistema socio economico della Societa’ della Conoscenza diventi sempre piu’ forte a causa dell’ aumento della popolazione mondiale e del ritmo con cui si procede verso l’ esaurimento delle risorse naturali e la decrescita sistematica del lavoro.
Per quanto importante, infatti non basterà recuperare le materie prime, creando con modelli di consumo circolari il parziale recupero delle materie prime piu preziose. Comunque l’ eco-economia di ciclo integrato-collaborativo puo’ produrre indubbi benefici allo sviluppo contemporaneo, anche perche’con essa si inizia a rimodellare il sistema strategicamente competitivo della produzione industriale, trasformandolo gradualmente in un sistema cooperativo, almeno in una dimensione locale e di micro-economia, tale che il sistema socio-economico diventi portatore di un piu’efficiente impiego delle risorse nel quadro della mission della “Sovranita Alimentare” che ancora è difficilmente gestibile a livello macro-economico globale.

ECO-BIO-ECO

->La ECO-BIO ECONOMIA : Nuove prospettive ed orientamenti di sviluppo.

La visione della moderna “Eco-Bio-Economy”persegue l’obiettivo di favorire una “innovazione dirompente” che prevede nel lungo termine una trasformazione della Società Industriale e dei suoi principi di competitivita’ aziendale per realizzare ricerca e innovazione responsabile e collaborativa allo scopo principale di prevenire la fame nel mondo, sviluppando la “Sovranità Alimentare”in tutte le sue forme.

Tale obiettivo in gran misura visionario si ritiene possibile raggiungerlo proprio in quanto aumenta rapidamente l’ interscambio in rete dei flussi di conoscenza ed innovazione culturale condivisa, i quali non sono direttamennte incorporati in beni materiali e nei relativi flussi del capitale economico. Pertanto la competitività, il motore della crescita della Societa’   Industriale si trova ad essere oggi irrimediabilmente inceppato ed infatti rischia pericolosamente di girare a vuoto nell’ ambito sovrastruttura fine a se stessa del capitale finanziario. Sono infatti le nuove conoscenze che, circolando nella rete,  determinano la probabilita’di successo di sostanziali cambiamenti, che in questa fase di transizione creativa verso la Società della Conoscenza, restano invisibili all’ economia di mercato, non potendo essere iscritti nel PIL, perche’prevalente basati su attività “No for Profit”e di volontariato scientifico e culturale internazionale. Inoltre il terzo settore basato su no-for profit, apre la strada a nuovi paradigmi concettualmente transdisciplinari e collaborativi, ilprogramma Europeo HORIZON 2020, che richiede una visone radicalmente nuova di co-operazione multi-attoriale tra ricerca ed impresa, in una strategia di trasformazione socio-economica basata su nuovi paradigmi socio economici adeguati a nuovi orizzonti strategici di cambiamento dello sviluppo della vecchia concezione industriale. (5) .In particolare la strategia di HORIZON 2020 prende in attenta considerazione le stime analizzate alle Nazioni Unite per le quali la popolazione mondiale,che nel 1927 era di 2 Miliardi , raggiungerà i 7 miliardi nel 2015 e si attesterà attorno 9/10 miliardi nel 2050. Tale enormeincremento è dovuto soprattutto ai paesiin via di sviluppo.Questi datimettono in evidenza la necessita di procedere attraverso la realizzazione di nuovi rinnovati prodotti e processi di produzione alimentare di alta qualita’ nutritiva ,asostegno della Sovranita Alimentare, che dovranno essere associati ad una economia fondata sulla distribuzione equa delle risorse e dedicata al miglioramento della vita ed in particolare della salute umana anche attraverso l’uso razionale delle risorseambientali. Cio’sara possibile superando nettamente gli stereotipi di competitvita’aziendale della societa’ mercantile,la cui persistenza sta acuendo la congiuntura economica attuale,rischiando di trasformarla in un disastro di dimensione mondiale e senza appello. Infatti il sistema di produzione agroalimentare contemporaneo proseguendo con le passate logiche di sviluppo della Societa’Industriale globalmente competitiva,trova sempre maggiore difficoltà di sopravvivenza causatadallo scempio delle foreste, la erosione dei terreni e la decrescita della biodiversità, tutto cio’nel mentre la popolazione mondiale èin crescitaesponenziale. Come conseguenza di una pressione demografica cosi elevata diviene di estrema urgenza la ricerca di nuove risorse alimentari rinnovabili.

-> NUOVE FONTI ALIMENTARI.

Tra le nuove possibilita’di produzione alimentare sono ben note le “Micro alghe”appartenenti alla famiglia dei ciano-batteri che sono utili in quanto coltivabili anche in terreni “non arabili”. Esse sono alimenti che hanno una elevata capacità di assorbimento in acqua della CO2, ed anche possono essere utilizzati come produzione di energia da biomasse. Dal punto di vista alimentare tali alghe ( in particolare la “Spirulina”) hanno un alto potere nutritivo e anti ossidante ( contengono proteine vegetali, carboidrati, vitamine ed acidi grassi essenziali come omega 3 ecc.) inoltre permettono di realizzare un sistema di produzione integrato sul modello della “economia ciclica” delle Fattorie del Futuro, dove contemporaneamente alla produzione di alimenti si ricava energia e si recupera la CO2 per la crescita di biomasse. (6)

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Inoltre si pensa di valorizzare come cibo i prodotti reperibili nelle foreste per valorizzarne l’ importanza e la sostenibilita’ alimentare per tramite la realizzazione di numerosi prodotti nutraceutici, la coltivazione di funghi ed anche l’ utilizzazione di allevamenti di insetti per estrarne proteine e potenziali nuove fonti di cibo del futuro. (7)

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-> Sovranità alimentare e sviluppo della ricerca della Biologia Quantistica.

La Sovranità alimentare potrà ’infine ottenere inaspettate soluzioni dallo sviluppo dell’ innovazione delle conoscenze nel settore della “biologia quantistica” applicata alle scienze della vita. Questo e’ un campo di ricerca ed innovazione di importanza strategica per Horizon 2020 nell’ ambito della creazione di una bioeconomia-europea basata sulla conoscenza. In particolare lo studio degli effetti dell’ “entanglement quantistico” , stanno conducendo ad una miglior comprensione la “fotosintesi delle piante” e cioè di uno dei più importanti elementi di costruzione del sistema vivente nel nostro pianeta.Questi recenti studi permetteranno di ottenere una più profonda comprensione di come la natura sfrutti gli effetti quantistici per la produzione agricola e quindi sono potenzialmente in grado di spianare la strada per la realizzazione di una nuova generazione di piante piu’ efficienti nell’ attuare la fotosintesi e con essa la produzione alimentare del futuro.

(*)-Sintesi della Relazione di Paolo Manzelli al corso: Laboratori dal Basso “GREEN BUSINESS – Alimenta l’impresa” finanziata dall’ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione ARTI e promossa da APULIA KUNDI – http://www.apuliakundi.it  Associazione di ricerca e divulgazione scientifica. Il Laboratorio che avrà inizio il 27 novembre 2014 ore 15.00-18.00 – in Bari.

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BIBLIO ON LINE

1)-NUTRA AFRICA PROJECT: http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=39173,,Paolo Manzelli<pmanzelli.lre@gmail.com>http://www.caosmanagement.it/archivio-riviste/24-numero-86/109-the-nutra-africa-project, e Nutra Africa in Facebook: https://www.facebook.com/groups/483765628411000/
2)-SEMINIAMO il FURURO : http://www.cast-ong.org/in-italia/progetti/seminiamo-il-futuro/
3) -GROW ?: http://www.oxfam.org/en/grow/campaigns/about-grow
4) –Circular ECO-Economy : http://www.greenreport.it/news/consumi/economia-circolare-responsabilita-dei-produttori/; http://www.eea.europa.eu/it/segnali/segnali-2014/articoli/leconomia-efficiente-nellimpiego-delle-risorse;
5)-Nutra-Scienza:http://www.caosmanagement.it/menu-80/29-progettazione-nutra-scienza-per-horizon-2020
6) Spirulina-Food : http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=50963; BioFuel : http://www.mab3.dk/
7)-QuantumPhotosyntheses: http://www.33rdsquare.com/2014/01/quantum-mechanics-explains-efficiency.html

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