Come diventa possibile impostare una strategia per modificarlo !
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“La misura in cui le leggi della matematica si riferiscono alla realtà non sono certe. E nella misura in cui sono certe, non si riferiscono alla realtà.” A.Einstein – “Geometry and Experience”
La scienza contemporanea prima di ricorrere ad algoritmi matematici quantitativi necessita di porsi la domanda su come migliorare la qualita’ del pensiero. Infatti viviamo in un mondo che conosciamo attraverso la struttura cerebrale che modificandosi determina la qualita’ delle modalità di pensare.
Il pensiero e’ il fondamento della conoscenza, pertanto il passaggio contemporaneo tra la società industriale, ormai in netta crisi di obsolescenza, e la futura società della conoscenza necessita di porsi la domanda in cosa consista il pensiero.
Purtroppo nel III° Millennio abbiamo ancora da rispondere alla domanda di come e perche’ il pensiero, e più in generale la coscienza di pensare, sfuggano a una valida determinazione di come sia migliorabile l’attività di pensare, che e’ basata sull’ elaborazione cerebrale dell’ informazione, in modo da far avanzare coscientemente lo sviluppo delle nostre modalita’ di conoscere.
Riflettendo ancora oggi su tale tematica iniziata con la storia stessa dell’ umanita,’ purtroppo dobbiamo constatare che oggigiorno le nostre modalita’ di pensiero, vengono arbitrariamente condizionate dal far riferimento ad un “paradigma meccanico” che e’ stato acquisito durante tutta l’epoca industriale; infatti rispetto alla domanda cosa e’ il pensiero, tale paradigma ci conduce a comportarci come chi cerca altrove il cappello che ha sulla testa.(1)
La domanda su come possiamo modificare le nostre riduttive modalita’ di pensare oggigiorno e’ decisiva proprio in quanto oggi viviamo in un momento critico dello sviluppo, che trova una delle sue cause nella pedissequa accettazione dei criteri di interpretazione meccanica della scienza e delle tecnologie, la cui persistenza comporta, con tutta evidenza, il continuo degrado della biosfera.
Tale degrado è infatti radicato in una logica di sfruttamento sistematico della natura che è ancora considerata dalla scienza e dalle tecnologia, come un oggetto sostanzialmente estraneo alla soggettività del pensiero che certamente caratterizza l’ evoluzione della natura umana.
Ricordiamo che il paradigma della “scienza meccanica” ha assunto, come valida ed inconfutabile, l’arbitraria “dicotomia tra soggetto ed oggetto dell’osservazione”, ed inoltre ha puntato l’ osservazione prevalentemente verso l’ esterno nella ricerca di quantificare un’ oggettivita’ indipendente dal soggetto.
Infatti anche quando si osserva il funzionamento del cervello, questo diviene considerato come un oggetto di osservazione in quanto l’ informazione acquisita viene comunque letta nel quadro delle concezioni meccaniche. (1)
Quindi il meccanicismo imperante e’ di fatto il limite concettuale da superare in quanto assume la funzione di mettere la testa pensante dentro un casco di protezione dall’ indagine su cosa significhi il pensiero; di conseguenza resta difficile domandarsi come le nostre modalita’ di pensare possano essere modificate per rispondere alle domande di come costruire la società della conoscenza.
Comunque oggigiorno l’emergenza di una maggior consapevolezza della reciprocità tra le concezioni dello sviluppo e la sostenibilità della vita e quindi anche della nostra sopravvivenza, pongono le condizioni per ricercare una rinnovata concettualità scientifica i cui assunti e principi paradigmatici possano divenire più adatti a sviluppare un’ampia condivisione di conoscenza finalizzate a modificare il vecchio riduzionismo del paradigma meccanico della scienza.
Naturalmente il pensiero non può essere confuso con l’attivita’ bio-elettrica, nè con le trasformazioni bio-chimiche alle sinapsi, poiche’ il pensiero è il prodotto delle interazioni cerebrali tra energia (E) e Materia (M) che sono il supporto dell’ elaborazione di informazione. (2)
Dato che il cervello per pensare elabora informazione ( etimologicamente l’ azione di prendere forma = In-forma-azione o In-Form-Azione), per capire come si forma il pensiero diviene prioritario fornire una valida re-interpretazione del concetto di informazione proprio in quanto esso correla soggetto ed oggetto in un sistema coerente. (3)
Purtroppo anche il concetto di “informazione” non ha ancora una definizione appropriata perche’ il paradigma meccanico di riferimento, essendo sostanzialmente basato sul rapporto tra Energia e Moto, ha un effetto condizionante lo sviluppo della mente creativa in quanto ha permesso di considerare l’ “informazione” solo come: “qualcosa , non ben definito , che viene trasmesso o comunicato“, senza approfondire il valore intrinseco dell’ Informazione, quello cioe’ che permette fisicamente di organizzare l’ interazione con l’ Energia e la Materia perseguendo criteri di “In-Form-Azione”.
Ad es. nelle “scienze della vita” aver ammesso che solo il DNA contiene Informazione Genetica non comporta l’ avere conoscenza di cosa sia la vita. Infatti sappiamo per certo che la conoscenza dell’ intero genoma “non” e’ sufficiente a capire la vita di un organismo, che in particolare dipende dalla differenziazione cellulare, la quale “non” è regolata dal DNA, ma da complessi sistemi bio-catalitici di trascrizione e trasduzione simultanea ed interattiva delle complesse informazioni genetiche ed epi-genetiche.
Tale complessita’ di elaborazione dell’ informazione, che specificamente avviene anche nel nostro cervello, fino ad oggi non e’ stata interpretabile sulla base delle conoscenze meccaniche che sono state fondate sul vecchio dogma della biologia limitato dall’ idea che la vita dipendesse solo dal trasferimento dell’ informazione genetica. (4)
In particolare oggi la rilevanza dei processi comunicativi nella società che si avvia alla costruzione della futura società della conoscenza, “non” puo’ piu’ considerare sufficienti gli studi sulla teoria dell’ informazione basati unicamente sul trasferimento unidirezionale di informazioni da una sorgente a un ricettore, in quanto essi escludono a priori come la comunicazione diventi significato innovativo mentalmente condivisibile.
Da tali riflessioni e’ nata in Egocreanet l’ esigenza di strutturare la formazione di un nuovo paradigma sulle relazioni tra “Energia /Materia ed Informazione” in modo che sia utile allo sviluppo contemporaneo della transizione tra la vecchia società industriale e l’ emergenza di nuove soluzioni di riconversione del sistema produttivo .(5)
Per discutere questa impostazione concettualmente innovativa, Egocreanet e collaboratori del “Quantum Art Group Italy” , propongono di discuterne al convegno del 30/Sett/11 sul tema :4th Quantumbionet Workshop che si terrà presso la Università degli Studi di Milano, Campus di Crema, Dipartimento di Tecnologie dell’Informazione, via Bramante 65 ,26013 Crema (CR), dove spero di incontrare molte persone che interessandosi di “arte e scienza” vogliano modificare coerentemente le attuali limitazioni del pensiero.
BIBLIO on LINE.
(1)- Crisi del Meccanicismo : http://www.edscuola.it/archivio/lre/MECCANICISMO.pdf
(2)- Energia di Informazione : http://www.caosmanagement.it/art62_04.html
(3)- Informazione e Cervello : http://www.edscuola.it/archivio/lre/cervello.html
(4)- What means Life: http://www.edscuola.it/archivio/lre/what_means_life.htm
(5)- Nano-Idee-Innovative : http://www.psicolab.net/2011/nanotecnologie-sviluppo-lavoro/
–> 08/SETT/11- Paolo Manzelli : <egocreanet2011@gmail.com>
Buongiorno,
un passo avanti per rispondere alla domanda ” cos’è il pensiero ”
è comprendere che esso deriva dall’intuito del cuore, facoltà sempre in coerenza con l’universo, ma poi interviene la mente, strumento mecccanico che tutto associa e organizza stravolgendo origo.
Dobbiamo imparare a ” c o m p i t a r e ” con il cuore.
Ma come ??
Si è sempre detto ” solo cuore non basta ! ” ora ho maggiore comprensione di ciò.
Quando ogni singolo individuo, lascia dialogare la propria energia maschile con la propria energia femminile ottiene l’equilibrio biemisferico e sa interagire con l’universo come in una danza galattica.
Allora, solo allora, si ha l’equo discernimento, che non prevede guerre, fame e prevaricazione.
Un saluto
Lella
Come sempre, condivido anche questa puntuale riflessione dell’amico Paolo Manzelli su temi, a lui cari, di essenziale importanza per la nostra stessa sopravvivenza. Per poter continuare a respirare e a vivere su questo pianeta bisogna cambiare urgentemente paradigmi. Penso alla situazione ecologica, ma come Medico, sono preoccupato dell’epidemie in continuo, inarrestabile aumento di CVD/CAD, T2DM, Osteoporosi e Cancro. Salvarci, però, è possibile se abbiamo ancora occhi per vedere e non solo per guardare. Altrimenti sarà ben difficile risolvere i problemi urgenti che bisogna affrontare senza altro indugio. La maggior parte dei miei Colleghi e le cosiddette Autorità Sanitarie mondiali sono tuttora convinti della differenza esistente tra soggetto ed oggetto. Com’è possibile insegnare loro la Diagnostica Psicocinetica, fondata sell’entanglement e sul fatto che nei sistemi biologici esiste la Realtà non-locale accanto a quella locale? Fino a quando l’incompleta ma gettonata formula di Einstein, E = MC2, deve attendere di essere completata dalla terza fome di E, come insegna Paolo?
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