di Paolo Manzelli e Daniela Biganzoli
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“Eva era africana“-Daniela Biganzoli(Dab)
“Bellessere” è traducibile in inglese come “Nice Being , Wonderful Being, Fun Being”, ed ha una dimensione concettuale bioquantica delle relazioni tra epigenetica e genetica, inteso come paradigma fondamentale per divenire artefici del miglioramento qualitativo ed armonico della vita.
La strategia del Bellessere facilita la persona a non divenire alienata da fittizzi ed obsoleti modelli culturali della società meccanica-industriale che allontanano l’uomo/donna dall’essenza della qualità della vita.
La Medicina ha come obiettivo la salute, pertanto limita la sua azione al “BENESSERE” che è importante ma che non è sufficiente a migliorare il modus vivendi delle persone e del loro ambiente al fine di ottenere uno stile di vita attivo che favorisca un invecchiamento finalizzato al BELLESSERE. IL benessere può essere il punto di partenza per il nostro successo ma non basta.
Il Life Stile del “Bellessere” non si riduce all’“essere belli” così come e’ stato perseguito dalla società in cui “tutto fa spettacolo”, nella quale l’immagine di sè ha preso il sopravvento sulla cultura. Ciò in quanto la bellezza conta proprio per sembrare e apparire come forma estetica anzichè dare valore alla propria esistenza come espressione di potenza creativa ed originalità di innovazione.
In tale clima comportamentale la “chirurgia estetica” è diventata un simbolo di ritorno alle aspettative di giovinezza impregnate da modelli di bellezza femminile e maschile artefatti ottenuti gonfiando di silicone le sporgenze, spianando rughe e rugosità, e togliendo al volto ed al corpo il sapore veritiero di una vita vissuta.
Ciò è stato perseguito riducendo al minimo i livelli di coscienza di medici e clienti, per poi giungere al trionfo del grottesco, determinato dalla violenza del bisturi nel tracciare e ricucire nuove linee sottoposte a norme di “bellezza” che in gran parte si sono trasformate in caricature di fasulla giovinezza, tratta dall’espressione di volti e fattezze privi di rughe ma simultaneamente percepite come prive della individualità del Bellessere naturale. Queste persone che si sottopongono a continui trattamenti finiscono per essere tutte simili ad un unico modello, per altro esasperato, che impoverisce anche lo spirito e sicuramente non crea assolutamente un valore aggiunto.
La Strategia scientifico-culturale del “BELLESSERE” sarà sviluppata da EGOCREANET/Cluster come rinnovata consapevolezza finalizzata a migliorare la “qualità dell’ essere” e pertanto sarà parte integrante di una “nuova percezione del bello”, capace di prevenire le degenerazioni dell’estetica contemporanea sia riarmonizzando gli stili e i cicli di vita naturali sia incentivando una conoscenza olistica dell’essere dotata di una elevata coscienza.
Il “bellessere” richiede prima di tutto tanta energia vitale che si ottiene con un corpo sano; una buona alimentazione ricca di energia che ci fortifica; infatti come diceva Einstein :“Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è filosofia. Questa è fisica”.
Importante è anche una costante attività fisica senza eccessi, imparando a “sentire” i segnali che il nostro corpo ci invia costantemente per indirizzarci verso terapie che possano stimolare l’attivazione di un processo di auto guarigione. Infine ritorniamo a dare valore alla Luce, al suo potere terapeutico. Infatti come dice l’ingegnere Fabio Marchesi nel suo libro”La Luce che Cura”: “La Luce del Sole è la più potente medicina che la natura abbia messo, gratuitamente, a disposizione dell’uomo.”
Ma questo bellessere, che sicuramente ci arricchisce e ci dona serenità diviene sterile se non è rivolto ad un bene comune.
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