di Paolo Manzelli, manzelli.lre@gmail.com, www.edscuola.it/lre.html
(da http://www.pdpiemonte.it/articoli/dipartimento-economia/)
Quello che la gente si aspettava da un Governo tecnico, per superare le inconcludenti diatribe politiche dei partiti e’ un processo di rigenerazione dell’ economia consumistica del lusso in economia del benessere.
L’Economia del “Benessere” si basa su due criteri di valutazione fondamentali: l’efficienza territoriale e l’equità sociale.
1) Pertanto per trasformare la società dei consumi opulenti e del divertimento in società efficiente basata sul benessere condiviso, il Governo dovrebbe, in accordo con le Regioni, rigenerare lo sviluppo rilocalizzando i criteri di sviluppo solidale onde evitare sperperi di denaro pubblico per favorire una territorialità solidale dove il territorio viene ripensato e gestito come uno spazio comune di responsabilità economica ed ambientale, secondo i criteri della eco-economia solidale finalizzati a coltivare un’economia del territorio a filiera corta, allentando la dipendenza dei consumatori dalle grandi strutture distributive e mediatiche dei supermercati e della reclamizzazione in TV, supportando e diffondendo i Gruppi di acquisto solidale (GAS) e i Distretti di Economia Solidale (DES).
2) Inoltre per favorire l’ “Equità Sociale” e’ divenuto necessario modificare sistematicamente la distribuzione del reddito e delle risorse tra gli individui.
A tale scopo e’ prioritario tassare ogni forma di privilegio e di conservazione patrimoniale, orientate all’ accumulazione e messa a profitto del capitale finanziario, in particolare andra’ tassata ogni forma di transazione finanziaria in borsa.
Inoltre è necessario utilizzare i finanziamenti delle tassazioni per riconnettere e riconfigurare la produzione secondo criteri di condivisione dei saperi e delle pratiche economiche, per promuovere forme di “open innovation” in ambiti sempre più vasti ed integrati che vanno dai beni alimentari alle nuove tecnologie.
In particolare i finanziamenti detratti dalle tassazioni dovranno risolutamente il passaggio all’uso di fonti energetiche rinnovabili, geotermia, solare ed eolico.
Diversamente da tutto ciò, il Governo del Prof. Monti si è presentato come una “agenzia di recupero crediti” che ci rende incapaci di immaginare un futuro specie per le giovani generazioni, se non in forma di incubo generato dall’ aumento delle disparità economiche e sociali.
Probabilmente il Governo e chi lo rappresenta, crede possibile continuare in una crescita della società dell’ opulenza del lusso e del divertimento, limitato a un numero sempre minore di cittadini che si fanno sempre più ricchi, mentre gli altri non riescono a finire il mese se non indebitandosi facendo sempre più a meno dei beni primari.
Penso che durante il 2012 la gente in un modo o in un altro si sveglierà da questo incubo ed agirà sulla base di criteri di “democrazia diretta”, intenzionata ad operare il cambiamento per uno sviluppo capace di Futuro.
Dalla crisi si esce solo riconducendo il sistema economico alla equità sociale.
Opinione – autore: MANZELLI – pubblicazione del: 05-01-2012
Dalla crisi si esce solo riconducendo il sistema economico alla equita sociale.
Siamo in presenza di una crisi strutturale che coinvolge l’intero sistema ecologico-umano considerato nella sua interezza
Questo comprende un profondo cambiamento che pone, a) l’ esigenza prioritaria della equita’ economica, b) la necessita del rispetto ecologico relativamente alle interazioni con l’ambiente naturale, c) la riconversione socio -culturale, tendente a dare valore al lavoro e la sua evoluzione tra lavoro manuale in lavoro intellettuale.
Una rinnovata crescita del sistema e’ possibile solo favorendo un feedback positivo tra i precedenti elementi di fondamentali cambiamento che caratterizzano l’evoluzione del sistema tra la epoca industriale, ormai obsolescente, e la futura economia della conoscenza.
L’ epoca industriale, nella ricerca di profitti crescenti sulla base della competitivita’ e’ ormai in fase inarrestabile di decrescita, che tende direttamente al collasso , infatti la innovazione e’ stata utilizzata tramite il marketing principalmente nella direzione di favorire l’ Ecomomia del Lusso, che porta al disequilibrio economico sempre piu acuto e pertanto decreata il limite sociale dello svilppo e di conseguenza anche della possibilita di una effettiva ed ampia espansione dei mercati.
L’ Ecomomia del Lusso pertanto comporta una inarrestabile corsa speculativa , la dove si perde la antica capacita di autoregolazione dei mercati nel superamento delle crisi economiche ricorsive, che oggi non piu possibile proprio in quanto la speculazione finanziaria estremizza il disequilibrio economico e sociale, che e’ di fatto il deterrente fondamentale dello sviluppo sociale ed equilibrato dei mercati.
Nella crisi strutturale contemporanea e’ necessario pertanto agire in fretta nel “bloccare ogni forma di speculazione finanziaria” per riconvertire verso una rinnovata equaglianza economica e sociale, le reali opportunita di sviluppo ; quindi sono necessarie azioni concertate per ottenere una piu’ equa redistribuzione delle ricchezze , in modo da arrestare la spirale di escusione sociale ed economica.
Risulta evidente che nello scenario globale è sempre più quello in cui ricchezza e benessere di sempre piu’ pochi determina un vasto panorama di esclusi della utilizzazione delle ricchezze , infatti i cosidetti “nuovi poveri e disoccupati” ,si contano ormai in molteplici milioni di persone nei i paesi a piu elevata industrializzazione quali l’ Europa e gli Stati Uniti, conducendo di conseguenza ad una progressiva dissoluzione dello stato sociale e quindi al una perdita di valori culurali ed ambientali che determinano la crisi strutturale che stiamo vivendo .
In particolare e’ decesisamente un fattore di descescita della vecchia societa industriale la sempre maggiore precarizzazione di un gran numero di giovani laureati e diplomati cosi che il problema della nuova povertà sta diventendo socialmente sempre più grave e in continua crescita e con il tempo quando i giovani di oggi diverranno vecchi sara del tutto insostenibile.
In conlusione e decisivo riconvertire la Economia del Lusso che spesso e’ stata solo una quistione di marketing e di reclamizzazione anziche’ corrispondere ad una reale produzione di qualità capace di dar vita al benessere sociale ed economico e dare sviluppo al lavoro nella futura societa della conoscenza in un ambiente pulito e salubre e culturalmente elevato.
Paolo Manzelli 05/GENN/12 FIRENZE
https://dabpensiero.wordpress.com/
http://www.siamotuttigiornalisti.org/it/content/il-capitalismo-del-lusso
Riconversione della Economia del Lusso
La spirale recessiva accompagnata da una inflazione in crescita rischia a breve di rendere inutili i sacrifici prodotti dalle recenti manovre di recupero del debito pubblico . Infatti e’ necessario capire che la crisi che stiamo attraversando e’ strutturale e cioe che e’ entrato in saturazione un ciclo economico dominato da vecchie modalita di produzione e di stili di vita che hanno incentivato la Economia del Lusso .
La Economia del Lusso ha infatti agito sistematicamente nel creare un gap insostenibile nelle distribuzione del reddito, proprio al fine di sostenere la produzione ed il mercato del lusso, Infatti si e permesso di favorire il potere di acquisto di classi privilegiate anche non indagando troppo sui loro redditi in funzione dei pagamento delle tasse.
In tal modo l’ Economia del Lusso e stata sostenuta politicamente per molteplici anni, anche se la spirale di crescita verticale della Economia del Lusso determinava di concerto disoccupazione in molti altri settori della produzione e del lavoro professionale.
La casta politica, anchessa tendente ad arricchirsi interessandosi prinipalmente dei propri guadagni, ha permesso di incentivare la accettazione di stili di vita tendenti ad apprezzare i consumi del lusso , valorizzandone con la reclamizzazione ed le strategie di marketing e di design della moda, quello stile di vita basato su una invidiabile vuotezza del superfluo che viene spacciata per status simbol della creativita contempoanea .
L’ Economia del Lusso va quindi riconverita perche il sistema strutturale di produzione del lusso e’ entato saturazione mentre la produzione che ha nuove possibilita di crescita nel mondo globale si accentra in altri settori chiave della innovazione tecnolgica e scientifica che definiscono il passaggio tra la vecchia societa industriale e la futura societa della conoscenza.
Pertanto sono le componenti strutturali della economa che andranno riconvertite in modo da consentie lo sviluppo di nuove modalita’ di produzione e di lavoro piu rispettose dell’ ambiente capaci di conseguire una sostenibilita economica duratura.
Il processo sostanziale che puo farci uscire dalla crisi strutturale contemporanea e’ quindi essenzialmente quello di riconvertile la Ecomomia del Lusso in altre produzioni al elevato contenuto scientifico e tecnologico che possano determinare prospettiva di reddittivita e di impiego di laureati e diplomati di lungo periodo, perche si associano a nuove possibilita’ di distribuzione piu equa del reddito nel lungo termine senza le quali il sistema economico dei paesi industrializzati e’ destinato al tracollo.
Una nuova ottiva di politica economica e’ quidi necessaria per rinnovare la strategia di produzione e management innovativo della impresa basata su competenze avanzate scientifiche e tecnologiche , anziche su quelle dei design della moda e del marketing del Lusso, ormai divenuta evidentemente socialmente insostenibile .
In questa prospettiva di riconversione del sistema produttivo ed economico il mondo femminile ha una grande responsabilita sociale tesa ed intenzionata a non rendere piu sostenibile la deleteria economia del lusso in quanto la sua riconversione dipendera anche dalla acquisizione di una nuova mentalita’ critica per il lusso superfluo. Infatti il lusso non potra piu’ essere spacciato per creativita contemporanea mentre e’ spesso solo vestigia di packaging che determina inutili sprechi e favorisce una insana stupidaggine negli atteggiamenti della gente che si pavoneggia per essere rivestita di noti marchi delle aziende del Lusso.
Vedi anche : https://dabpensiero.wordpress.com/ ;
http://www.edscuola.it/archivio/lre/art_of_innovation.pdf ;
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BUONA BEFANA 2012 paolo
Il periodo di crisi attuale segna la fine del ciclo della economia del Lusso.
Cent’anni fa il XX secolo nel mondo occidentale come deterrente della crisi che condusse l Europa ed il mondo a mezzo secolo di Guerre inizio l’ epoca del lusso all’ insegna delle originali sfrenatezze della “Belle Epoque” e da un sistema creativo di produzione artigianale e scienifica e culturale
La “Bella Epoque” caratterizzo il periodo della storia occidentale compreso tra il 1870 e lo scoppio della prima guerra mondiale che fu caratterizzato da una concezione di liberta’ di appropriarsi di ricchezze che pochi privilegiati potevano permettersi facendo sfoggio della propria ricchezza. Oggi della “Belle Epoque ” abbiamo solo un vago ricordo.
In riferimento a quella epoca ricordo che mia nonna Metella, una contadina Livornese, diceva “Per fare un Ricco bisogna impoverirne tanti altri , perche la ricchezza e come una torta , se alcuni ne prendono piu di mezza agli altri rimarranno solo le briciole . Ma cio’ non potra durare a lungo per la societa’.”
Questa semplice concezione relativistica delle economia che si basa sulla costatazione che le le risorse e quindi la ricchezza non puo’ essere illimitata , e poiche’ che essa si determina solo dallo spostamento di proprieta dei beni da alcune mani ad altre quelle che si arricchiscono. Tale relativismo economico non e stato preso in seria considerazione degli economisti moderni che infatti si sono recentemente ritrovati a non aver previsto la crisi strutturale pericolosamente irreversibile che oggi stiamo vivendo la quale segna la prossima fine del ciclo della economia del Lusso.
Infatti gli economisti liberali sembra non abbiano imparato nulla dalla storia della economia nella quale si comprende che le ricchezze non crescono all’ infinito perche i beni di primari non sono inesauribili.
Di conseguenza a partire dalgli anni ’50 dopo l’ Ultima guerra mondiale,abbiamo nuovamente voluto riproporre in termini piu’ evoluti un nuovo scenario della economia del Lusso; cio’ e’ stato possibile mediante una strategia di promozione dei marchi del Lusso iniziando con il trasformare veri settori dell’ artigianato in Imprese che si sono sviluppate nella nuova dimensione della economia globale.
Cosi che il Lusso nel mondo occidentale moderno e’ divenuto a disposizione di minoranze che per vari anni sono cresciute numericamente e quindi non sono state caratterizzate da vecchie definizioni sui ceti sociali come nella “Belle Epoque”, infatti il Lusso si e’ articolato indistintamente tra una molteplicita internazionale di gente ricca di varia provenienza , imprenditori banchieri , ma anche calciatori , sportivi gente dello spettacolo, faccendieri, mafiosi ed altri.
Infatti la produzione di oggetti di lusso, che nella “Belle Epoque” era prodotta dall’ alto artigianato d’arte, rivolto esclusivamente alla realizzazione di pezzi unici a tiratura limitata, è adesso divenuta una produzione in serie, capace di far fronte a milioni di ordini nel mercato globale.
E’ quindi frutto delle globalizzazione della economia la elevata potenzialita di crescita della moderna Economia del Lusso che ha dato origine a processi di industrializzazione delle produzioni del Lusso che hanno iniziato a essere in concorrenza con i prodotti di largo consumo meno titolati da prestigiosi marchi
Infatti dagli piu recenti l’ economia del lusso si e differenziata in almeno tre livelli l’industria del lusso comprende tre livelli: la griffe (creazione pura, prodotti unici, perfezione materializzata); la marca di lusso (serie limitate, di semi-artigianato, realizzazione di semi lavorati); e per ultimo i prodotti di alta gamma (realizzati in serie, di elevata qualità nella propria categoria di prodotto).
Cosi’ dagli anni 90 l’ economia del lusso si e differenziata in almeno tre livelli l’industria del lusso comprende tre livelli: la griffe (creazione pura, prodotti unici, perfezione materializzata); la marca di lusso (serie limitate,artigianato, realizzazione a mano); e per ultimo i prodotti di alta gamma (realizzati in serie, di elevata qualità nella propria categoria di prodotto).
Pertanto il settore dei beni di lusso ha manifestato fino recente al inizio della crisi strutturale contemporanea (2008) una notevole dinamicità, sia in termini di crescita della domanda che ha assunto una tendenza costante di crescita , sia per la creazione di alcuni grandi gruppi formati che si sono aggregati tra “firme” storiche dei settori principali del Lusso , Moda, Cosmetici,Automobili, Nautica ,..
Ancora oggi sembra che ’industria del lusso non conosca crisi, come sostiene la Fashion and Luxury Insight 2011, recente indagine della Sda Bocconi, la fondazione che riunisce le aziende dell’eccellenza italiana,Altagamma e lo conferma nell’ultimo bimestre ilCermes, il centro di ricerca su marketing e servizi targato sempre dall’ateneo milanese di cui è stato presidente l’attuale premier Mario Monti.
Ma tale errata percezione del rischio polarizzata sulla Economia del Lusso rischia di essere vista come come nel caso di chi ad un tatto pensa di sentirsi bene poco prima della morte.
Qualche anno fa, nessuno voleva sentir parlare della grave crisi strutturale odierna nonostante che gli effetti della esasperazione della economia del Lusso, iniziavano relativamente a propagarsi all’ economia reale della gente che lavora , e putroppo il Premier Belusconi continuava ad infondere un ottimismo per il futuro in modo del tutto irresponsabile .
Tale resistenza della economia del Lusso che permette che mentre folle internazionali di VIP si arrichiscano conduce all’ impoverimento i tutti gli altri rende relativamente indostenibile l’ economia mondiale perche la poverta si accumula esponenzialmente rispetto a la possibilita che altri ricchi possano sostenere la economia del Lusso , e i vari “spreads” rendono evidente come indicatori economici che sono prossime le condizioni di crisi strutturale che oggi stanno segnando la fine definitiva del ciclo della economa del Lusso
La fine di un ciclo economico e ‘ evidentemente pericolosa come ci insegna la storia
Pertanto la correzione di tale situazione generale di recessione diventa quindi immediatamente necessaria per una ricollocazione ottimale delle risorse che corrisponda a breve ad una ridistribuzione dei redditi capace di rendere effettive le nuove nuove opportunita di sviluppo.
Speriamo che la gente riesca a capire la sistuazione e che sappia decidere il da farsi. Paolo 07/GENN/12